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I Love Books: 27. L'assassino cieco

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Ho appena finito di leggere L'assassino cieco della grandissma scrittrice canadese Margaret Atwood , e sono felice perché ne ho tratto godimento dalla prima all'ultima pagina. Che romanzo, che scoperta! La Atwood ha una scrittura incantevole, in cui ogni parola si adagia perfettamente e dolcemente sull'altra creando frasi, periodi, descrizioni così belle e vibranti da volerne centellinare la lettura, da volerne ripetere l'effetto più volte con un moto di incantata soddisfazione. La vicenda narrata si dipana su due livelli che si alternano fra loro: da una parte il racconto dell'ottantaduenne Iris Chase , erede di una ricca dinastia canadese, che rievoca il passato e le sue vicende familiari sullo sfondo dei grandi eventi storici del '900; dall'altra parte gli stralci di un misterioso romanzo dal titolo "L'assassino cieco" scritto dalla sorella di Iris , Laura , morta suicida. Il tutto inframezzato da lettere e articoli di giornale

Il mio parere su Dark Shadows

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Non so se riuscirò a contenere l'entusiasmo dentro il piccolo box di questo post perché Dark Shadows mi è piaciuto oltre ogni aspettativa, tanto che stamattina al risveglio ci pensavo ancora col sorriso sulle labbra e una piacevole sensazione di frivolezza in circolo nel mio corpo. Mi sono divertita come non mi capitava da tempo davanti al grande schermo, ho riso forte, di quelle risate che risuonano in sala all'unisono e per un bel po' di tempo dopo la battuta. Di base amo Tim Burton , è stato sempre uno dei miei registi preferiti, con quella cifra stilistica così marcata e riconoscibile, quel misto di fascinoso gotico e fantasia infantile, di orrore stiloso e di favola romantica. Ultimamente mi aveva un po' deluso, mi era sembrato più "industrializzato" e meno folle, meno Tim Burton insomma o forse troppo la caricatura di Tim Burton . Con questo film mi ha riconquistata in un istante! Dark Shadows è a mio avviso un film poco "timburtoniano&quo