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Visualizzazione dei post da marzo, 2011

La Donna della Domenica: 9. Sofia Coppola

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Che dire di questa donna-icona-musa-regista del mio cuore? Inutile dire quanto la ami, quanto abbiano contato per me i suoi film, quanto mi ispiri bellezza, eleganza, raffinatezza l'estetica delle sue opere visive, la sua riconoscibilissima e unica cifra stilistica, il suo tipico uso di tinte pastello, di atmosfere sospese, di femminilità profonde e tormentate, di musiche che ti rimangono in mente a lungo, di sequenze che senza rendersene conto fanno la storia del nuovo cinema... Quando vidi per la prima volta Il giardino delle vergini suicide (1999) rimasi ammaliata e piacevolmente conturbata, le mie aspettative canoniche sul cinema furono scombussolate e messe in discussione, i colori, le luci, le atmosfere, le storie classiche furono sostituite da corrispettivi totalmente diversi, indipendenti, personali, ricercati, mai visti prima e altrove... La storia delle sfortunate sorelle Lisbon (e il volto ammiccante e addolorato di Kirsten Dunst in particolare) mi prese alla spr

Breve disquisizione sul sopravvalutato concetto di (s)Fashion Icon

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La moda mi interessa parecchio ma solo se per moda si intende la ricerca di uno stile personale, di un modo d'essere particolare, di un'attitudine creativa che si riversa anche sul proprio abbigliamento, sui colori, sulle forme, sui tagli, se per moda si intende insomma un modo di servirsi dei vestiti non solo al mero fine di coprirsi ma come un divertente gioco quotidiano di combinazioni e abbinamenti. Mi capita spesso di curiosare tra i blog di moda e, sebbene ogni tanto trovi eccezioni degne di totale ammirazione e ragazze con uno stile che mi viene troppa voglia di emulare, la maggior parte di questi blog (e chi li scrive) sono privi di personalità e seguaci di un modo di vedere la moda un po' elitario, noioso e materialistico: tutti con le stesse scarpe feticcio dell'ultim'ora, tutti con gli stessi accessori supercostosi, tutti con gli stessi stilisti must, tutti con le stesse icone, le stesse fisse. Per esempio... Anna Dello Russo, direttore creat

People I Hate: 3. Vasco Rossi

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Quasi tutte le mattine per svegliarmi completamente e perdere il torpore del sonno accendo la radio e ascolto Virgin Radio , l'unica radio (quasi) ascoltabile e mediamente sopportabile nel vasto e scadente panorama radiofonico italiano...Ci sono dei momenti però in cui anche Virgin Radio perde la sua orgogliosa verginità e diventa una troia della peggior specie trasmettendo pezzi di colui che odio più di ogni cosa, di colui che offende le mie orecchie e il mio buon gusto come nessun'altro sa fare, nemmeno Gigi D'Alessio, sto parlando, - e so già che molti mi odieranno a morte per questo- di Vasco Rossi il Terribile, l'Abominevole uomo delle radio, il Mostro, il Jack lo squartatore della musica italiana e del concetto di musica stesso. Allora mi ritrovo a voler spaccare quel pezzo di plastica sonoro e a voler mandare e-mail con minacce di morte a Ringo e a tutta la sua squadra radiofonica che osa accostare senza soluzione di continuità Lythium dei Nirvana a una canzone

La Donna della Domenica: 8.Carey Mulligan

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Ho dato poco visto Non lasciarmi ( Never Let me Go , 2010, di Mark Romanek ) il film tratto dal romanzo di Kazuo Ishiguro (libro di cui ho parlato non troppo entusiasticamente qui ) e, sebbene non lo abbia apprezzato tanto per il suo aspetto eccessivamente tetro e deprimente, per la sua lentezza e la sua troppo frenata carica emotiva (che peraltro coincide con quella del romanzo), mi sono resa ancora di più conto di quanto sia brava, delicata, preziosa Carey Mulligan come attrice. Mi sono beata della sua interpretazione e della sua grazia tutta inglese, del suo sguardo malinconico e partecipe, del suo tocco gentile e l'ho preferita alla pur brava co-protagonista Keira Knightley . Mi è ritornata in mente con la sua figura sottile ed elegante, i suoi abitini, le sue ballerine, il suo eyeliner marcato e i capelli raccolti in un film che ho stra-adorato e che le è valso una meritata nomination all'Oscar, il bellissimo An Education (2009, di Lone Scherfig , sceneggiato da Nick

Memorie della mia storia d'amore con i R.E.M.

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Era il 1998, ero in quarta ginnasio, avevo 14 anni, un bagaglio cultural-musicale ancora tutto da riempire e tanta voglia di farlo. Un giorno ascolto un pezzo alla radio, Daysleeper e rimango sconvolta: era il pezzo perfetto, era sublime, era incantevole, era il mio concetto ideale di musica, erano i R.E.M. Da allora è stato folle amore, ricerca disperata dei loro vecchi album che mi ero persa, ascolti intensivi no-stop, poster sulle pareti della cameretta a mò di carta da parati, libri monografici acquistati o ricevuti in dono da chi mi conosceva bene, passione, ardente passione. Scrissi pure una sorta di racconto-romanzo semi-immaginario su questo potente amore musicale; lo feci su un quadernetto a quadretti dalla copertina rigida che conservo ancora oggi con orgoglio da pseudo-opera prima, come piccolo prezioso cimelio della mia indimenticabile adolescenza... Ebbene, visto che i miei amati georgiani sono tornati qualche giorno fa con il nuovo album Collapse Into Now (che sebben

Serie tv mon amour : 4. The Big Bang Theory

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Questa è una di quelle serie di cui parlare sapendo di dire cose già note e risapute tra gli appassionati: talmente di successo, talmente forte e fortunata, talmente cool ora come ora, che non c'è patito di serie tv che non l'abbia seguita per tutte le sue quattro stagioni o che non lo stia facendo tutt'ora con estremo accanimento! Spero però di invogliare alla visione quei pochi rimasti che non ne sanno nulla e a cui potrebbe aprirsi un mondo esilarante in grado di indurre forte dipendenza e di generare spontaneo buonumore e gran belle risate. La formula di The Big Bang Theory è semplice ed efficace: quattro nerdazzi sfigatelli e bruttini, superdotati di quoziente intellettivo e ipodotati di savoir faire , ricercatori all'università, e una bonazza tipicamente americana, cameriera-aspirante attrice, che abita nello stesso pianerottolo, la loro vita insieme, una serie infinita di gag, situazioni, siparietti, battute memorabili. Tra di loro spicca e predonima il pers

La Donna della Domenica: 7.Carmen Consoli

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Sulla genialità di Carmen , sul mio amore storico per lei e sulla passione sempreverde per la sua musica non dirò nulla. Talmente ovvio e spontaneo per me adorare la cantantessa, la conterranea, la dea Carmen , la Signora della Musica, da non trovare parole che non siano vane o scontate: rischierei di scrivere un post troppo lungo e non in grado di soddisfarmi abbastanza! Mi limito ad inserire il testo (lungimirante ed ironicamente attuale, da leggere con attenzione!) e il video del suo ultimo singolo inedito, uscito in questo giorni, AAA Cercasi (tratto dall'album Per niente stanca , 2010). Quando una donna sa usare la propria creatività, la propria testa (senza rinunciare alla bellezza...Trovo che Carmen sia bellissima e sensuale!), le proprie parole, senza prenderle in prestito da altri, senza prostituirsi per altri, allora vengono fuori canzoni come queste, ironiche, sferzanti, lucide, splendidamente e autenticamente "consoliane"! Un'altra perla da inserire

I Love Books: 4. L'uccello che girava le Viti del mondo

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Ieri sera ho finito di leggere L'uccello che girava le Viti del mondo di Murakami Aruki (di cui avevo già parlato in un post a proposito di Norwegian Wood ). Ci ho messo un mese, è stata una bella, lunga, lenta passeggiata di ben 832 pagine a braccetto con l'autore e con la sua più che fervida fantasia, un indugiare su descrizioni, sensazioni, parentesi aperte e chiuse molto dopo, digressioni apparentemente inutili e a volte persino fastidiose, un centellinare le parole, il racconto, attraverso fatti minimi e infinitesimali. La solita magia di Murakami , la capacità tutta giapponese di rallentare, descrivere, volteggiare pianissimo tra le vicende narrate, di farle progredire a poco a poco, senza improvvise sterzate o colpi di scena, incuriosendo e solleticando delicatamente il lettore. La vicenda principale, in sintesi, vede protagonista Okada Toru, un trentenne disoccupato di Tokyo a cui ad un tratto e immotivatamente scompaiono il gatto e la moglie Kumiko. La ricerca d

Au revoir Annie!

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Ricordo che un paio d'anni fa, dovendo preparare per l'università un esame di ben 12 cfu su Luchino Visconti (compresa ovviamente TUTTA l'ampia filmografia) ebbi un attimo di paura ed esitazione, un sospetto di noia e pesantezza che mi avrebbe accompagnata durante la preparazione dell'esame, un timore reverenziale verso questo storico, colto, barocco, complesso, enorme regista italiano: non lo conoscevo bene e l'idea che avrei avuto a che fare con lui giorno e notte mi coglieva alla sprovvista. Che sorpresa quando poi mi sono riscoperta, pagina dopo pagina, film dopo film, coinvolta, commossa, esaltata, innamorata della sua opera; ho divorato come fosse un libro d'avventura la sua immensa biografia, ho guardato i suoi film con gratitudine e fanatica ammirazione, ho scoperto cose bellissime, eleganze inarrivabili, perfezioni formali che mai più ho rivisto al cinema. Tra le scoperte più interessanti ci sono state le donne di Luchino, le sue attrici, tutte bell