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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

Buon Natale 2014

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«Buon Natale! In giro a augurare Buon Natale! Che cosa è il Natale per te se non il momento per pagare i conti senza avere i soldi; il momento in cui ti trovi più vecchio di un anno, e non più ricco di un'ora? Un momento per fare il bilancio e vedere che ogni voce, nel giro completo di dodici mesi, è in passivo? Se potessi fare di testa mia», disse Scrooge indignato, «ogni idiota che va in giro con Buon Natale in bocca dovrebbe esser bollito insieme al suo pudding e sepolto con un paletto di agrifoglio che gli trafigga il cuore. Proprio così!» (da Un canto di Natale , Charles Dickens ) Tanti auguri di buon Natale a tutti voi! Ebenezer Scrooge in fase misantropa pre-apparizione dei tre fantasmi mi odierebbe e mi bollirebbe con il pudding per il mio spirito augurale, ma in fondo poi anche la sua storia natalizia finisce così: BUON NATALE!

Il mio parere su Gone Girl - L'amore bugiardo

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Io l'ho sempre detto che nelle coppie esteticamente e socialmente perfette si annidano le disfunzioni più malsane e le tensioni psicologiche più devastanti. C'è qualcosa nella loro bellezza, nel loro invidiabile impatto visivo, nella loro esibizione di fortuna romantica e sessuale che ti sa di disumano e di umanamente difficile da gestire. C'è una sorta di obbligo di perfezione e di mantenimento di uno standard alto che alla lunga deve sfiancare. L'amore è più sano quando è sbilenco, autoironico, imperfetto. Tenere insieme un idillio non deve essere affatto facile. La coppia di Gone Girl mi è stata straordinariamente antipatica fin da subito: entrambi così belli e sexy, così armonizzati e complici, così fieri della loro unione alchemica, così insopportabilmente giusti l'uno per l'altra. Lo sfacelo e la psicotica decomposizione della loro sublime storia matrimoniale mi hanno dato appagamento e fatto tirare un respiro di malefico sollievo. La bellezza

Il mio parere su Magic in the Moonlight

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C'è un meccanismo nei migliori film di Woody Allen , una serie di ingranaggi che si incastrano armonicamente, al momento giusto, con un funzionamento giustissimo, impeccabile. La musica sposa la fotografia, la sceneggiatura sposa lo stile, il racconto sposa le atmosfere. Il risultato è quasi sempre un gioiello, un mix riconoscibilissimo di romanticismo europeo e di psicoanalisi newyorkese, di riflessione e di intrattenimento. La circolarità dei suoi film è di solito perfetta, merito soprattutto di una scrittura brillante e sferzante, sofisticata e democratica al tempo stesso, tragica e comica, colta e cinefila. Se dovessi dare una forma geometrica a Magic in the Moonlight , mi verrebbe in mente una qualche figura sghemba, asimmetrica e tracciata di fretta. Quello che manca totalmente a Magic in the Moonlight è il meccanismo di cui sopra: la sceneggiatura è imprecisa, elementare, a tratti imbarazzante e lo sfacelo viene da sé. Inutile dire che la piacevolezza alleniana

Il mio parere su Il giovane favoloso

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Non c'è scrittore nella storia della letteratura italiana che sia stato stereotipato e ridotto a simbolo più di Leopardi; nessuno come lui è stato semplificato e ingabbiato da generazioni di liceali divertiti e di insegnanti nozionisti dentro una grottesca dimensione di negatività, pessimismo e proverbiale malasorte. Durante i miei anni universitari di nuove consapevolezze alla facoltà di Lettere avrei voluto urlare al mondo che oltre la gobba di Leopardi c'è di più, c'è molto di più e finalmente questa esigenza è stata appagata, questo bisogno di far capire quanto Leopardi sia stato audace e viveur ha trovato sfogo. Tutto quello che la deformità e l'insistenza retorica sul pessimismo ha ridotto a tragicomica compassione, ne Il giovane favoloso viene finalmente rivisto, riletto sotto altri punti di vista, capito. L'inedito Leopardi viene finalmente rivelato. Leopardi era un nichilista, su questo non ci sono dubbi, ma le sue convinzioni morali non andavano

I Love Books: 84. Espiazione

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Credi di sapertela in qualche modo cavare con la scrittura, un po' come la piccola Briony Tallis del romanzo, poi leggi per la prima volta Ian McEwan e ti senti un'infima creatura del patetico sottobosco di grafomani destinati, giustamente, all'incapacità eterna, ti senti ridicolo e analfabetizzato. Però sei felice, almeno in veste di lettore. Scoprire autori straordinari è sempre una benedizione: Ian McEwan è senza dubbio la mia scoperta di fine anno, una porzione di bellezza e perfezione letteraria in cui mi sono imbattuta casualmente (grazie anche agli sconti del 25% sugli ET del mese di novembre). Espiazione è perfetto nello stile, nella struttura, nella forma narrativa, è una cosa magnifica, una cosa preziosa e appena finito l'ho riposto nella mia libreria con una cautela speciale, come per fare spazio alla sua aura, oltre che alla sua consistenza fisica e cartacea. L'ho amato subito. Avevo visto il film di Joe Wright alla sua uscita nel 20