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Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Oscar 2013: i miei favoriti

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Quest'anno sono riuscita a vedere quasi tutti i film candidati agli Oscar e quindi mi sento di azzardare un mio pronostico ideale: Miglior film: Zero Dark Thirthy o Lincoln (ma sono quasi certa che vinca Lincoln ) Miglior regista: Steven Spielberg Miglior attore protagonista: Daniel Day-Lewis Miglior attrice protagonista: Jessica Chastain Miglior attore non protagonista: Christoph Waltz Miglior attrice non protagonista: Anne Hathaway Miglior sceneggiatura originale: Quentin Tarantino ( Django Unchained ) Miglior sceneggiatura non originale: Tony Kushner ( Lincoln ) Miglior film straniero: / Miglior film d'animazione: Frankenweenie Miglior montaggio: Zero Dark Thirty Miglior fotografia: Claudio Miranda ( Vita di Pi ) Miglior scenografia: Sarah Greenwood and Katie Spencer ( Anna Karenina ) Miglior trucco: Lo Hobbit- Un viaggio insaspettato Migliori costumi: Jacqueline Durran ( Anna Karenina ) Migliori effetti speciali: Vita di Pi Miglior colonna sono

Il mio parere su Anna Karenina

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Sono rimasta incantata da questo film perché la sua messa in scena è qualcosa di geniale: Joe Wright e Sir Tom Stoppard , in tutta la loro sofisticata inglesità, hanno pensato bene di posizionare gli attori dentro scenografie di tipo teatrale, cartonati mobili, sipari che si aprono e chiudono, palchi da opera che cambiano a ritmo di musica e al suono di rotaie nel raccordo tra una scena e l'altra, e il risultato è di grandissimo effetto. La finzione viene smascherata apertamente, ma proprio per questo il romanzesco viene celebrato all'ennesima potenza, viene sublimato. Non è un semplice film l' Anna Karenina di Joe Wright , ma una girandola, un teatrino di marionette orchestrato in modo delizioso, avvolgente, elegante, perfino buffo. Non mi sono sentita la solita spettatrice seduta in poltrona vedendo il film, ma una dama presa per mano e invitata a volteggiare, a danzare, a girare intorno, davanti, dietro i personaggi, sentendomi parte dello spettacolo, un'invi

Serie tv mon amour: The Following (prime impressioni)

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Che ve ne pare di The Following ? Mi sono lanciata nella visione perché simpatizzante di Kevin Bacon e perché mi intrigava l'idea di un omicida letterato con una marea impazzita di followers, di una serialità assassina ai tempi della viralità da social media. Al momento mi sta piacendo ma senza troppo entusiasmo: non mi annoia, tende bene le sue corde e ti fa stare sempre all'erta, ma c'è qualcosa che non mi convince, come un sentore di sceneggiatura debole e di insulsaggine complessiva. Tra l'altro c'è una squadra dell'FBI tra le più sòle e imbranate che io ricordi in un film/telefilm, sempre in ritardo sui morti ammazzati e sempre con la stessa espressione sfigata e rassegnata quando vedono un corpo a terra insanguinato e si rendono conto di essere arrivati tre secondi dopo il decesso. Federali, v-e-l-o-c-i-z-z-a-t-e-v-i! E poi per ora non mi sembra ben piantato e solido il tema portante dell'opera omnia di Egard Allan Poe come ispirazione all&#

I Love Books: 43. Il rosso e il nero

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Non c'è mai limite alla bellezza di un romanzo classico dell'Ottocento, al suo respiro immenso, non ne ho mai abbastanza di questo tipo di squisito godimento, ed è per questo che Il rosso e il nero di Stendhal è stato per me puro amore. Sublime, avvincente, caldo, passionale, estremo: il Romanzo nel senso più nobile e sontuoso del termine, letteratura ricca, vasta, palpitante come solo quella ottocentesca sa essere. Non semplici fogli di carta numerati quelli de Il rosso e il nero , ma pagine vivide in cui tuffarsi assaporando la Storia, la Francia postnapoleonica, gli intrighi, gli amori, i dolori di un'umanità pulsante e psicologicamente raffinatissima. Il tutto senza un attimo di stanchezza o piattezza: non è il pesante e inaccessibile mattone che molti credono sia, è solo "abbondante" nel senso di ricchezza e corposità di stile e contenuto. E' sfarzoso. Io l'ho letto nella traduzione di Massimo Bontempelli che è parecchio datata (credo del

Il mio parere su Noi siamo infinito

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"We Can Be Heroes, Just For One Day" e aggiungo che possiamo essere eroi felici per un paio d'ore mentre guardiamo questo film che è di una dolcezza poetico-letteraria struggente, di una bellezza complessiva memorabile e infinita. Mi ha lasciato addosso delle sensazioni stupende, delle autentiche vibrazioni, un misto di malinconia, esaltazione e innamoramento; è stato un tuffo nell'adolescenza e nella prima giovinezza senza tutti i cliché e le semplificazioni che ruotano intorno alla rappresentazione di quel periodo della vita, è stato libertà e meraviglia allo stato puro. Fare un film banale su adolescenti nerd o ribelli è un pericolo in cui è facile incappare, è il classico tòpos declinato sempre con gli stessi riferimenti e gli stessi parametri/paraocchi, ma Noi siamo infinito ( The Perks of Being a Wallflower , di Stephen Chbosky , che è anche l'autore del romanzo da cui è tratto il film) supera e sublima l'ovvietà collocandosi nel terreno dell&#

Il mio parere su Zero Dark Thirty

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“ Of all the mainstream women film directors, none is more unique than Kathryn Bigelow, who rejected the idea that women should make tame films and has created a niche for herself as a director of action genres”. Mary G. Hurd ( Women Directors and Their Films) I nizio il post con una citazione che ho usato nella mia tesi di laurea magistrale perché secondo me rende perfettamente l'essenza del cinema di Kathryn Bigelow , la sua regia magnificamente e coraggiosamente transgender . Zero Dark Thirty è l'ennesima conferma di questo modo tosto e testosteronico di fare film che io, e con me credo tutto il mondo, trovo pazzesco, sbalorditivo. Anche questa volta quello che ho visto è stato un filmone corposo, "muscoloso", difficile per tematica e raffinatissimo nella resa, perché la Bigelow , da brava regista-leonessa, non cede mai al ruffianesimo emozionale, all'ovvio, al sentimentalismo e al trionfalismo americano, e lascia invece spazio ad un'esse

Il mio parere (controcorrente) su Re della terra selvaggia

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(So bene che questo post sarà molto impopolare e che verrò odiata per il suo contenuto, ma il mio è solo un UMILE PARERE, per cui non scrivetemi messaggi anonimi minatori in cui mi dite che non capisco nulla e non ho magia , piuttosto parliamone e confrontiamoci selvaggiamente civilmente...). Il fatto è che Re della terra selvaggia ( Beasts of the Southern Wild , di Benh Zeitlin , 2012) che tutti stanno osannando parlandone in toni miracolosi, e che ha vinto o sta per vincere mille premi, io l'ho odiato, l'ho trovato brutto e fastidioso, una versione ancora più sgradevole del già sgradevole Nel paese delle creature selvagge di Spike Jonze . Parafrasando Joe Bastianich di Masterchef di fronte ad un piatto alternativo ma disgustoso, "questo film è un pezzo di merda"! C'è questa bambina, Hushpuppy ( Quvenzhané Wallis , piccola attrice prodigiosa degna di un Oscar, questo sì), che vive allo stato brado con il padre e altri rozzi soggetti in questo postacc

Il mio parere su The Impossible

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Ho visto The Impossibile ieri sera e prima di andare a letto ho sentito il bisogno di vedere una puntata di How I Met Your Mother per allievare la tristezza e cercare di fare sogni che non fossero a base di annegamento, ferite e catastrofe. Perché The Impossible è una drammone da occhi lucidi che punta dritto alla parte emotiva e sensibile dello spettatore, giocando molto, per non dire sguazzando abbondantemente, su alcuni aspetti di facile impatto lacrimoso. Musiche sempre solenni e tragiche, un quadretto familiare mulinobianchesco, frasi di repertorio drammatico in cui gli  "I love you so much" si sprecano, scene madri di respiro ampio e solenne, abbracci e lacrime a profusione, tanto tanto pathos a buon mercato. Il risultato a me è sembrato molto vicino ad uno di quei film della serie catastrofica-alta tensione in salsa melò che Italia 1 trasmette d'estate, o ad uno di quei film falliti di Shyamalan , insomma ad un film mediocre e melenso. Da un regista c

I Love Books: 42. La mano che teneva la mia

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La copertina di questo libro ha qualcosa di esteticamente accattivante ai miei occhi: il taglio di capelli, le lunghe ciglia e l'eyeliner, il vestito a pois, la posa svagata di quella donna in bianco e nero che ricorda vagamente Audrey Hepburn hanno un'aria raffinata e retrò che ha fatto colpo sul mio animo vintage e nostalgico. Volevo capire cosa si celava dietro questa scelta fotografica ed ero curiosa di sapere se questo romanzo di Maggie O' Farrell dal titolo evocativo fosse davvero così speciale come molti blog bibliofili avevano dichiarato con entusiasmo. Dico subito che per me la copertina è più bella del contenuto del libro. La mano che teneva la mia ( The Hand That First Held Mine , edito in Italia da Guanda e ora anche in edizione economica TEA ) non è un brutto romanzo, anzi è molto scorrevole e coinvolgente, si legge tutto d'un fiato e con la giusta dose di curiosità e vivacità mentale, se ne sente la mancanza tra una pausa di lettura e l'altr

Il mio parere su Flight

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Ingannevole è il titolo più di ogni cosa. Io mi aspettavo un'avventurona alla Zemeckis fatta di azione, depressurizzazioni, sbalzi atmosferici e altre forme di adrenalina aerea, la straordinaria storia di un pilota sopra le righe e sopra la media, invece Flight è un film sull'alcolismo. Detto così sembra riduttivo e banale, ma per me il film è stato questo, nulla di più, nulla di meno. In effetti nella prima parte del film gli elementi da disaster movie in volo ci sono tutti e Zemeckis ci regala una delle più mirabolanti imprese volanti di sempre; la partenza è ipercinetica e promette un buon intrattenimento ad alta e bassa quota, ma subito dopo qualcosa cambia e ho sentito così forte la frenata da sbattere la testa contro un film che non mi aspettavo. In parole povere Flight è la vicenda di un uomo che riesce a pilotare un aereo impazzito in condizioni mostruose e non riesce a gestire il mostro dell'alcolismo nella sua vita, di uno che con un atterraggio pazz