Il mio parere su To Rome With Love


Partiamo dai pregi...Come sempre i film di Woody Allen mi mettono allegria e mi rilassano come un massaggio scacciatensione alla cervicale; quest'uomo è una sorta di cura omeopatica alla mia negatività esistenziale e mi fa stare letteralmente bene, mi cura.
Anche To Rome With Love è piacevole da vedere, leggero, spensierato, buffo, consapevolmente demenziale e quindi autoironico e woodyalleniano come piace a me.
Si ride e si sorride durante la visione; il personaggio interpretato da Allen, l'immancabile nevrotico radical chic ossessionato dal pensiero della morte, mi ha divertito in quel modo tipicamente suo e solo suo e l'ho adorato come sempre, inevitabilmente.
Ho trovato graziosa e divertente la parte americana del film, in particolare l'idillio giovanile tra Jesse Eisenberg ed Ellen Page; quest'ultima, così bella e minuta, è uno spettacolo nel ruolo dell'ammaliante femme fatale e ho trovato irresistibile la sua tattica di seduzione erotico-culturale, tutto quel citare poeti, scrittori, registi e altre cose ispirate come "la malinconia di Melpomene", così come mi ha divertito l'inspiegabile onnipresenza di Alec Baldwin nello svolgersi della vicenda tra i due.

Ma veniamo ai difetti. Ho avuto tutto il tempo una sensazione di caos da moltitudine di attori e comparsate (c'è mezza Italia del piccolo e grande schermo dentro il film), come se tutte queste facce (purtroppo) note deviassero dal nucleo centrale del film e lo scomponessero in mille parti, in un accumulo di spie senza seguito (per fortuna!).
Inoltre i siparietti italiani mi sono sembrati a tratti sciocchi ed essenziali, sceneggiati male, come piccole novelle boccacesche di struttura elementare e non rifinita.
Mi aspettavo faville da Benigni, qualche sua "benignata" urlata e pagliaccesca ma l'ho trovato parecchio sottotono e mite, come se avesse spento le sue potenzialità esplosive.
La storia italiana con Alessandro Tiberi e Alessandra Mastronardi mi è sembrata l'apoteosi della sciocchezza e del demenziale fine a se stesso; sarà che odio lei con quella faccia da "cesarona", ma la parte che la riguardava era troppo scema e retrograda, troppo all'italiana in un certo senso.
Il tocco simpaticamente trash di Penelope Cruz e quello marpione di Antonio Albanese riassestano un po' le cose.
Per quel che riguarda Roma, grande protagonista geografica del film, inutile dire che la sua rappresentazione è stereotipata e con una patina da cartolina turistica francamente ingenua, ma questo un po' me l'aspettavo, anche perché Allen rende sempre simboliche e tipizzate secondo degli standard le città che porta al cinema.

Tirando le somme, non posso dire che il film non mi sia piaciuto, ho trascorso un paio d'ore di leggerezza immersa in un'atmosfera calda e solare, ho aggiunto qualche nuova perla al repertorio comico del mio regista preferito, ho visto scorci stupendi di Roma e provato forte empatia per gli atteggiamenti di alcuni personaggi.
Certo non è un lavoro di altissima qualità, forse è perfino uno dei peggiori film di Woody Allen, quello rifinito meno, quello più sbrigativo e grossolano (in questo Woody ha voluto forse onorare il modus operandi del cinema nostrano!), un piccolo film piccolo borghese, ma nel complesso se ne può trarre beneficio e godimento come da una passeggiata al tramonto sui sampietrini romani.


Commenti

  1. Non mi ispira per nulla, anche se mi sa che prima o poi mi toccherà.
    Staremo a vedere se pioveranno bottigliate o no.

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    1. no so perché Ford, ma credo che lo bottiglierai a volontà ;)

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  2. Forse è proprio vero che Allen abbia voluto omaggiare il cinema nostrano di oggi con il peggior film della sua carriera...

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    1. deduco che non ti sia piaciuto affatto Antonella! In effetti è uno dei peggiori se non il peggiore :(

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  3. è il giudizio più positivo che sento finora.
    sarai mica stata troppo buona?? :)

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    1. no, è solo che sono troppo indulgente con Woody perché lo amo :D

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  4. Devo ancora vederlo, anche se il mio entusiasmo non è che sia proprio alle stelle!(Mastronardi & co.....mah...mah...).
    Vedremo, ti saprò dire! Un bacione!

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    1. la presenza della Mastronardi in un film di Allen mi ha fatto orrore infatti! Fammi sapere cosa ne pensi appena lo vedi :)

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  5. siamo sul filone Allen-città...sbarazzino; con orgoglio faccio notare la presenza nel cast del mio compagno d'infanzia Massimo De Lorenzo reggino doc!!!

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  6. Io l'ho trovato confusionario e privo di senso. Alec Baldwin non ho mica capito cos'era? Tu sì?
    E poi davvero, tutti quegli attori italiani, messi lì tanto per...no, dopo Midnight in Paris questo è stato come precipitare nel vuoto! Se non ci fosse Woody Allen dietro, forse non l'avrei giudicato così negativo, da lui mi aspettavo di meglio con un panorama fantastico come Roma, invece solo luoghi comuni che sinceramente hanno anche un po' rotto!

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    1. hai ragione, è cofusionario e dà come un senso di incompletezza, di cose lasciate in sospeso.
      Alec Bladwin ha un ruolo strano, non ho capito se era un personaggio reale o una proeizione, ma mi è piaciuto lo stesso!

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  7. Semplicemente penso che Allen si sia adeguato allo stile italiano alla sordi, Verdone... Tutto ciò che e' apparso luogo comune e "superficialità" tutta italiana e' voluto dal regista per una forma di rispetto nei confronti degli italiani stessi!!! Nell'ottica del regista e' un film perfetto in quanto tocca diversi aspetti dell'italianita'

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  8. Film carino ma non esplosivo, hai ragione. Per quanto mi riguarda la parte che mi è piaciuta di più è quella del tizio delle pompe funebri, il consuocero di Allen nel film, che viene portato in scena "sotto la doccia".
    E poi Woody Allen in questo film gioca, si e ci prende in giro. Lo dice anche nel film: lui non riesce a fare il turista per via del suo lavoro. Perché non pensiamo a "To Rome with love" come allo storyboard di un film abbozzato nel suo taccuino durante una vacanza?!

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