Il mio parere su Gigolò per caso


La sola utilità di Gigolò per caso (Fading Gigolò, di John Turturro, 2014) è avermi fatto capire che Woody Allen è ancora in ottima forma e che il suo carisma da attore non ha perso un briciolo di immediatezza comica negli anni: compare in scena lui, goffo e tendente all'ansia come sempre, e per me è subito allegria, conforto e ritorno ai suoi dorati anni '70.

Per il resto il film non serve assolutamente a nulla, tutt'al più a generare sbadigli e sguardi di intesa sbigottita con il vicino di poltrona incappato nella vostra stessa trappola.
La trappola tesa dalla grande attrazione verso Allen in veste di attore che fa dimenticare l'identità del regista.

Da Turturro dietro la macchina da presa non mi pare sia mai venuto fuori qualcosa di particolarmente brillante o stilisticamente riconoscibile e in effetti non c'era da aspettarsi un film determinante per la storia del cinema o per la propria esistenza.
La sua faccia con la bocca storta io la ricordo solo nel Barton Fink dei fratelli Coen, ma per il resto Turturro, direttore o diretto, non suscita in me alcun tipo di sentimento cinematografico.

Mi aspettavo però qualcosa di più gradevole e più definito nel senso della commedia, il classico film rilassante da vedere a cuor leggero.
Gigolò per caso mi è sembrato sceneggiato male, raffazzonato, senza sviluppi narrativi.
Una stupidaggine dal ritmo lento e mal riempito, con incursioni superficiali e troppo en passant nell'ebraismo, nella città di New York, nel romanticismo classico, nella tematica della solitudine erotico-sentimentale contemporanea e della sopravvivenza creativa in tempi di crisi.

Sharon Stone e Sofia Vergara insieme potevano dare sensualità ad un film privo di appeal (davanti ai loro fisici pazzeschi si rimane a bocca aperta), ma mi sono sembrate sprecate e mal utilizzate.
Definita in modo più preciso è l'ortodossia puritana yiddish del personaggio interpretato da Vanessa Paradis, molto delicata in questo film, ma il senso di uno sviluppo sbagliato mi ha pervasa anche in questo caso.

A favore del regista c'è da dire che Gigolò per caso non esagera mai e mantiene un elegante decoro complessivo che è anche il decoro e il profondo garbo del protagonista Fioravante/John Turturro, ma che noia questo minimalismo, questa garbata lentezza che non esplode mai!

Murray/Woody Allen è il cuore simpatico e birichino di Gigolò per caso e regala al film qualche battuta degna del miglior allenismo d'epoca, ma purtroppo da solo non basta a dare senso e brio al film, almeno per me.

A questo punto mi viene da pensare che forse il vero gigolò per caso del titolo sia Woody Allen e che il furbo pappone sfruttatore sia John Turturro!


Commenti

  1. La trovata era geniale e l'incontro Allen Turturro poteva fare scintille... così non è stato. Carino, si ride qualche volta, ma alla fine, non resta molto in mano.

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    1. io non ho riso nemmeno quelle poche volte a cui fai cenno, noia totale :)

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  2. Nonostante la presenza del mio adorato Allen, non mi aveva mai attirato. Peccato...

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  3. Io non ci sono voluta cascare, Allen mi ha regalato qualche scivolone negli ultimi anni e sebbene qui non sia regista ma, pare, sia la cosa migliore del film, non voglio finire in sala a dirmi che era meglio stare a casa a ricordare Woody nei suoi momenti migliori...

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    1. saggia scelta Strawberry! Io mi sono fatta incantare dalla presenza di Allen attore e sono rimasta con un pugno di mosche in mano.
      Non mi aspettavo un film memorabile, ma nemmeno un'insulsaggine di questo tipo!

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  4. a me personalmente è proprio piaciuto.
    credo che la contaminazione woodyallenica fosse prepondernate e goduriosa

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