I Love Books: 146. La pietra di luna


Non avete mai letto nulla di Wilkie Collins? Errore madornale, lacuna letteraria da colmare subito senza puntare al risparmio e senza indulgere in un folle scetticismo.

Spendete tutti i vostri soldi nei libri scritti da Wilkie Collins (editi con stile da Fazi Editore) e vi ritroverete dentro casa un tesoro, un patrimonio contro la miseria di certe giornate e di certa letteratura vuota.

Ho tessuto km di lodi di questo avvocato inglese non praticante nato per incantare il lettore di ogni secolo (ne ho scritto quiqui e qui), l'effetto post-disco rotto è inevitabile, ma proprio non riesco a trovare un difetto nei romanzi di Collins letti finora. In quelli di Dickens sì (ebbene sì), ma nei suoi no: continuo a sprofondarci dentro con grande e duraturo benessere. Mi va di sapere, devo sapere, vivo per sapere come procedono le sue lunghe trame.

La pietra di luna è stata un'altra grande soddisfazione: l'ho letto in modo discontinuo, perché durante le vacanze anche la vita da lettore metodico si fa sregolata e rock'n'roll, ma riagganciarmi di volta in volta alla storia è stato sempre facile, la mia curiosità non si è mai estinta o persa per strada.

La pietra di Luna è un romanzo poliziesco, ha alla base un intrigo, una scomparsa, un'indagine.
Ci sono sospettati, c'è un detective che intuisce e lavora a modo suo, c'è un gioiello di inestimabile valore che sconvolge esistenze e certezze, ci sono tanti punti di vista e tante testimonianze scritte.
La tecnica delle diverse voci narranti è una cosa che amo di Collins: parlano tutti, ognuno ha una versione,   e questa prospettiva multipla energizza la narrazione, la spezza e la ricompone in tasselli vivacissimi, evita l'effetto monocorde.

Tu, lettore, hai tanti elementi in mano, ti senti tu stesso detective, ti senti dentro Cluedo ma ad un livello più complesso e non puoi non fare congetture, partecipare al gioco.

Quanto è scaltro, moderno e creativo Collins? Come intesse lui nemmeno un ragno veterano; come introduce il sospetto, il mistero e l'alone noir lui nemmeno Hitchcock.

Impossibile annoiarsi, impossibile dire che La pietra di luna è un'opera antiquata nello stile e nel contenuto.
Se leggi per la prima volta Collins potrai avere questo sospetto e immaginare che il castigato buonismo ottocentesco rovinerà ogni tensione e renderà il giallo un po' annacquato, ma questo non accadrà.
Collins è audace, è ironico e brillante, si sa rapportare con il lettore con fare furbo e amichevole.
Ne La pietra di luna, per dire, parla di oppio (da cui era dipendente) con grande fervore narrativo (c'è una parte del romanzo davvero interessante che riguarda l'argomento).

E poi nelle sue opere, La pietra di luna compresa, c'è la classica immancabile storia d'amore funestata dagli eventi, il tocco romantico ottocentesco dentro la novità del genere poliziesco e questo ammorbidisce le cose, dà una piacevole familiarità all'insieme.

E poi ancora, ma che ve lo dico a fare, c'è l'inglesità imperante: che sia di città, di campagna o della costa, che sia domestica o paesaggistica, che sia di ambienti elevati o di bassifondi periferici, c'è tanta Inghilterra dentro le vicende narrate da Collins.
Se amate la letteratura inglese sarà una gioia anche di tipo geografico leggere uno qualsiasi dei romanzi di Collins.

Se volete partire dal suo più grande successo partite proprio da La pietra di luna e poi venite a dirmi se non è una delle cose più coinvolgenti che avete mai letto...

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