I Love Books: 6. Memorie d'una ragazza perbene


Non amo particolarmente il genere autobiografico ma questo libro era un classico che da sempre avevo in mente di leggere e che aveva per me un valore mitico, quasi da feticcio. L'ho letto sempre con la matita in mano, pronta a sottolineare frasi memorabili, espressioni piacevoli, termini particolari e attraenti.
Non ho provato forte trasporto nè smania insaziabile di andare avanti nella lettura (dato il genere me l'aspettavo), solo forte empatia con il personaggio di Simone (de Beauvoir) e ammirazione per una donna libera, radicale e femminista ante-litteram, un'icona assoluta di liberazione e di intelletto.
Eppure lo stile di scrittura è così eccessivamente "perbene", misurato, pulito, ricco di pruderie anche laddove si vorrebbe più audacia e schiettezza, da rendere la lettura a tratti lenta, affettata, poco scorrevole e avvincente; è vero che si tratta di una donna della borghesia medio-alta francese dei primi del Novecento, ma stiamo parlando di una femminista come Simone de Beauvoir e da lei mi aspettavo più coraggio e forza letteraria, più irruenza e meno snobismo.
La delusione mi ha portato a proseguire la lettura con meno enfasi rispetto a quando ho aperto il libro per la prima volta ma non mi ha tolto del tutto i piaceri speciali che si possono trarre da letture del genere.
Parigi con i suoi palazzi polverosi e le sue strade, le biblioteche e i luoghi di cultura che Simone frequenta per tutta la vita, i suoi libri e le sue appassionate letture cambia-vita, gli amori struggenti e le affinità elettive (fra tutte quella con il compagno di una vita, Jean Paul Sartre), tutto questo dà al libro un'aria sognante e incantata e dona a chi legge una voglia matta di tuffarsi nel bello della letteratura, dell'arte, della filosofia, di sprofondare nell'odore della carta dei libri e di acculturarsi infinitamente.
Consigliato a chi ama Parigi, i libri, la cultura tout court e le donne combattive e profonde di altri tempi in grado di dire cose come: "Mi dicevo che fintanto che vi fossero stati i libri la mia felicità era assicurata" o "Non sapevo bene se la mia aspirazione fosse di scrivere libri, da grande, oppure di venderli, ma ai miei occhi il mondo non conteneva niente di più prezioso."

Commenti

  1. capolavoro assoluto, insieme ai romazi della Woolf della letteratura al femminile.

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  2. si, è una lettura fondamentale per chi ama la letteratura al femminile!
    Ciao Cirano!

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  3. arrivo da una ricerca su google proprio in merito a questa citazione,
    io amo questo libro, come ho scritto nel mio blog, c'è tutta la vita che sognavo.

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