WOODY ALLENamento: 5. Il dormiglione


Non avevo mai visto Il dormiglione (Sleeper, di Woody Allen, 1973) e così ieri sera ho potuto gustarmelo come fosse un film nuovo di zecca e non di 40 anni fa.

Non è male, ma non è nemmeno tra le migliori commedie di Woody, è un po' generico e incerto su alcuni aspetti, diverte in modo discontinuo, ma una cosa è certa: Allen è una macchietta anche in versione futurista-cosmicomica.
Questo film poi mi è sembrato uno dei più ricchi di siparietti slapstick accompagnati da motivetti jazz ed è proprio in questi momenti di balletto comico da cinema muto alla Chaplin e alla Keaton che il film dà il meglio di sè e brilla di allenismo puro.
Per il resto è un miscuglio di fantascienza, fantapolitica, satira, cinefilia, con dialoghi demenziali, ma sempre intelligenti e scaltri e momenti di noia.

Qui è Allen è  Miles Monroe, un clarinettista/gestore di negozio macrobiotico del Greenwich Village degli anni '70 che si risveglia nel 2173, dopo 200 anni di ibernazione, in un mondo robotico e sterile soggetto ad una dittatura. Insieme alla svampita Luna (Diane Keaton), di cui si innamora, cercherà di sovvertire il sistema.

La fantascienza al cinema, soprattutto quella degli albori, ci mette un attimo a diventare spazzatura b-movie e Allen in versione (pseudo) Kubrick sfiora questo pericolo più di una volta, ma poi va oltre, in un terreno di genialità tutto suo fatto di trovate assurde come l'orgasmatic, una cabina per godurie rapide, o una sfera che una volta sfiorata dà l'effetto di una droga, o degli ortaggi giganti alimentati elettronicamente, stramberie spaziali che solo la sua mente matta poteva generare.

In conclusione Il Dormiglione è un Allen in versione fantascientifica da provare; io personalmente lo preferisco in città e negli anni '70, o al massimo ai giorni nostri!







Commenti

  1. ma questo film si apprezza alla seconda o terza visione... fidati...

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