I Love Books: 60. L'idiota


Su questo libro ho dovuto raccogliere un bel po' le idee prima di passare a scrivere le mie impressioni, ho dovuto capire se mi fosse piaciuto o meno, se fosse un'opera bellissima o un'assurdità senza capo né coda.

Devo dire che anche adesso non lo so bene; sto avendo una reazione bizzarra verso L'idiota e anche durante la lettura ho percepito ciò che stavo leggendo ora come meraviglioso ora come alieno, non decidendomi mai su quale delle due percezioni fosse quella definitiva.

Vi spiego perché, o almeno ci provo.

L'idiota è diviso in 4 parti.
La prima è chiara, lineare e di ottime promesse romanzesche: viene presentato il protagonista, il principe Myskin, candida figura di bontà e ingenuità che sfocia nell'idiozia, il suo ritorno in Russia dopo un lungo soggiorno terapeutico all'estero, il suo impatto più o meno avventuroso con la nobile società sanpietroburghese. 
Ci sono tutti i tasselli per godere di un signor romanzo russo e di quella calda e passionale abilità narrativa e psicologica di Dostoevskij (per me pienamente godibile ed emblematica in Delitto e castigo, ma mi riservo di leggere I Fratelli Karamazov).
Mentre mi mettevo comoda e mi accoccolavo sempre più dentro il libro, ormai certa di una lettura confortevole e nel mio stile, qualcosa è cambiato e io mi sono smarrita.

Le altre tre parti infatti sembrano una degenerazione a tratti incomprensibile, un impetuoso ed estenuante insieme di materiali di riflessione, avvenimenti, scene e dialoghi centrifugati senza soluzione di continuità e bersagliati in faccia al lettore senza posa, senza motivazioni.
Lo sgomento è dietro l'angolo, la sensazione di non essere all'altezza e la frustrazione da impegno mal risarcito fanno quasi perdere la pazienza.

Socialismo, pena di morte, Apocalisse, cristianesimo sono solo alcuni degli off-topic di Dostoevskij ne L'idiota e danno troppo spesso al romanzo un tono di perorazione e di tribuna politica piuttosto stancante.

Capire il principe Myskin è tutto sommato possibile (sebbene la sua idiozia faccia venir voglia di violenza); la sua passiva bonomia, il suo sereno farsi mettere i piedi in faccia e ridicolizzare da tutti sono tratti psicologici forse eccessivamente simbolici e cristologici, ma in parte comprensibili e ascrivibili al tipo del timido, del nerd sfigatello e malaticcio, dell'escluso con tendenze autodistruttive.
Il suo rivale in amore Rogozin, nel suo essere mefistofelico e spavaldo è la nemesi perfetta di Myskin; il suo personaggio l'ho abbastanza afferrato e apprezzato.

Sono state le due figure femminili dominanti (in tutti i sensi!) a lasciarmi basita: Nastas'ja Filippovna e Aglaja Ivanovna Epancina io non sono riuscita a capirle, le loro intenzioni e azioni, le loro menti mi sono del tutto sfuggite. Le ho percepite tutto il tempo come due cavalle imbizzarrite senza senso, come due furie senza scopo e questo non capire le loro motivazioni profonde mi ha infastidita e fatto sentire, manco a farlo apposta, un'idiota. 
Fëdor poteva approfondire un po' di più i loro problemi cerebrali e le radici della loro isteria (che in Nastas'ja è pura follia), il perché quello scemo del principe le ami e il perché loro dicano di amarlo e nello stesso tempo lo offendano e se lo lancino l'un l'altra come un dado.

Per questo e per altre ragioni L'idiota è (per me) un romanzo enigmatico o addirittura ermetico, con una psicologia impenetrabile, una narrazione dal senso discontinuo e una serie di personaggi di difficile inquadramento.
Eppure, se provo a mettere da parte il mio bisogno capricornesco di senso, sillogismi e unità aristoteliche, e a vedere L'idiota come flusso di sensazioni e suggestioni, allora posso dire che ha un fascino ineludibile, un karma di opera potente che ti attanaglia e ti porta fino in fondo all'ultima pagina senza nemmeno sapere come.

Chi di voi l'ha letto?

Commenti

  1. Non ho letto questo romanzo ma in generale Dostoevskij non è tra i miei russi preferiti. Proprio perché lo trovo difficile da interpretare, tutto l'opposto di Tolstoj che merita tutto il mio amore! Ad ogni modo quando leggerò L'idiota ti saprò dire.

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    1. Guarda, io di Dostoevskij avevo letto solo Delitto e castigo e devo dire che l'ho trovato abbastanza chiaro e me lo sono goduta senza stanchezza (sempre nei limiti dello stile russo s'intende!), anche per questo motivo L'idiota mi ha spiazzata, è una cosa completamente diversa.
      Chissà com'è I fratelli Karamzov, l'ho messo nei miei buoni propositi per il 2014, ma ne ho un po' paura:)
      Di Tolstoj ho letto Anna Karenina (meraviglia suprema) ed effettivamente è stata una lettura appassionante e senza sovrastrutture socio-politico-religiose da parte dell'autore (per lo meno non troppo esplicitate e argomentate come in Dostoevskij!).
      Hai letto Guerra e pace? Anche quello andrebbe messo tra i must-read del nuovo anno...

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  2. Non l'ho letto, e pure chi mi conosce dice che dovrei affrontare un po' di letteratura russa perchè farebbe al casa mio:) Lo metterò nella wish list.

    Sono in attesa di sapere le tue impressioni su Ragione e Sentimento, non il mio preferito di Austen ma sempre bello.

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    1. Enrica, ti do un consiglio: se vuoi affrontare un po' di letteratura russa non iniziare con L'idiota perché potresti scoraggiarti. Fossi in te partirei da Tolstoj e da Anna Karenina in particolare ;)

      Di Ragione e sentimento sono a metà e finora mi sta facendo trascorrere ore piacevoli...A breve le mie impressioni :)

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  3. Ultimamente mi stanno piacendo molto gli autori russi,
    Dostoevskij, Tolstoj, Goncarov... "L'idiota" ce l'ho, ma non l'ho ancora letto, per ora Dostoevskij non mi è mai sembrato uguale a se stesso nei suoi libri, quindi mi aspetto (come dici tu) di trovare anche qui qualcosa che mi spiazzi.

    Valentina
    www.peekabook.it

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    1. é vero, Dostoevskij non è mai uguale a se stesso e forse proprio per questo L'idiota mi ha spiazzato. Sono molto curiosa di leggere I fratelli Karamazov ma aspetto un momento propizio (e un po' di coraggio!) per farlo!

      Di Goncarov ho amato tantissimi Oblomov, stra-consigliato :)

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    2. L'ho poi letto "Oblomov", è piaciuto tantissimo anche a me! ;)

      Valentina
      www.peekabook.it

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  4. Non ho mai letto Dostoevskij e me ne pento... La tua recensione, però, mi potrebbe "accompagnare" alla lettura di questo libro alquanto bizzarro quanto affascinante, a quanto pare... Ci proverò ;)

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    1. Non so se è il migliore per iniziare, ma un Dostoevskij va letto almeno una volta nella vita...Provaci e non te ne pentirai ;D

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  5. Ho letto l'Idiota circa un anno fa. Riuscii a finirlo senza troppe difficoltà, ma mi convinse assai poco, e devo dire che mi rincuora trovarmi in notevole sintonia con le considerazioni espresse in questo post. Anche io ho trovato appassionante e promettente la parte iniziale, deludente il prosieguo. Anche io ho trovato incomprensibile la psicologia dei due principali personaggi femminili; soprattutto ho trovato insensato il sentimento d'amore nei loro confronti da parte del protagonista. Singoli brani dell'opera mi hanno molto colpito, ma il lavoro nel suo complesso (a mio modestissimo parere) è alquanto stravagante. Dello stesso autore, mi ha molto più convinto e soddisfatto la lettura dei Demoni.

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    1. Ciao Francesco, concordo in pieno sulla stravaganza del romanzo.
      Però per quel che mi riguarda è andata anche peggio proprio con I demoni (ne ho scritto qui http://margherita-nulladipreciso.blogspot.it/2014/10/i-love-books-81-i-demoni.html), ben più anarchico e politico.
      Nulla a che vedere con la meravigliosa e ampia abilità narrativa ne I fratelli Karamazov o in Delitto e castigo. Ma Dostoevskij è grandioso perché ha scritto di tutto e ognuno di noi si sintonizza sui suoi romanzi in maniera diversa :)

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    2. Scusa, non avevo ancora letto le tue impressioni sui Demoni. Beh, non è certamente un romanzo facile, e a ben pensarci mi costò più fatica leggere i Demoni che non l'Idiota. Però alla fine almeno capii il messaggio che l'autore aveva voluto esprimere. Arrivato alla fine dell'Idiota, invece, restai alquanto disorientato. Lo trovai solo assurdo, del tutto inverosimile, una sorta di delirio. Mi ha tremendamente annoiato in particolare l'insensatezza della duplice storia d'amore del Principe con Aglaja e Nastas'ja. Non che le due donne rivali presenti nei Fratelli Karamazov abbiano molto più senso! Io devo avere una idiosincrasia per l'argomento amoroso, quantomeno in Dostoevskij... ricordo che non mi piacque per niente neanche "Le Notti Bianche".

      In ogni caso tutti i grandi romanzi di Dostojesvky più che romanzi sono lavori ideologici, filosofici... Il tema fondamentale è sempre quello dell'esistenza di Dio, dell'immortalità dell'anima, della Fede, contrapposte all'intellettualismo ateo e nichilista che dall'Europa si diffondeva nella Russia ottocentesca. Nei Demoni la tinta è più prettamente politica e legata anche ad un fatto di cronaca realmente accaduto, ma la sostanza non cambia...

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  6. Ho letto l'Idiota circa un anno fa. Riuscii a finirlo senza troppe difficoltà, ma mi convinse assai poco, e devo dire che mi rincuora trovarmi in notevole sintonia con le considerazioni espresse in questo post. Anche io ho trovato appassionante e promettente la parte iniziale, deludente il prosieguo. Anche io ho trovato incomprensibile la psicologia dei due principali personaggi femminili; soprattutto ho trovato insensato il sentimento d'amore nei loro confronti da parte del protagonista. Singoli brani dell'opera mi hanno molto colpito, ma il lavoro nel suo complesso (a mio modestissimo parere) è alquanto stravagante. Dello stesso autore, mi ha molto più convinto e soddisfatto la lettura dei Demoni.

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