I Love Books: 66. I fratelli Karamazov


Dopo aver finito di leggere I fratelli Karamazov mi è successa una cosa strana: non sono riuscita a decidermi su cosa leggere dopo (ancora adesso, a distanza di 24 ore dalla fine, non lo so!), ho provato un senso di smarrimento, una fortissima sindrome dell'abbandono, un rifiuto fisiologico non voluto verso qualsiasi altra cosa scritta.
Il riempimento è stato tanto e tale da farmi raggiungere una sorta di apice, di condizione massimale da lettrice, che ha reso impossibile, o forse sarebbe meglio dire indegna, qualsiasi altra nuova scelta di lettura.

Non mi era mai successo, di solito scelgo con entusiasmo cosa leggere già allo scadere del libro di turno, ma questa volta il mio pensiero si è bloccato sulla parola "fine" del romanzo e si è rifiutato di voler pensare ad altro, come se quest'altro non fosse nemmeno esistente. 

Credo che ciò sia da legare al fatto che è stata una lettura ASSOLUTA e con ciò intendo dire che I fratelli Karamazov è TUTTO, contiene più o meno tutto. L'appagamento è troppo.
È un romanzo lunghissimo, più di mille pagine che tradotto in percentuale sul Kindle vuol dire un avanzamento sulla barra lentissimo; leggevo per ore e l'aumento era al massimo del 2%!
Il fatto che sia così lungo è, ad ogni modo, una fortuna perché non puoi saper scrivere e intrattenere il lettore così dannatamente bene per poi abbandonarlo rapidamente. Dostoevskij è un meraviglioso temporeggiatore e non ha mai fretta.

I fratelli Karamazov è anche un romanzo corposo e carico di pathos, una vicenda famigliare dalla psicologia così affilata da far male. La lista di "è anche" è praticamente infinita; si farebbe prima a dire cosa non è.

Tracciando uno schema molto sintetico del romanzo si può dire così: un padre vizioso, egoista, avaro e moralmente disgustoso. I suoi tre figli: il puro e religioso Alesa, il passionale e folle Dimitrji e l'ateo intellettuale Ivan. Un figliastro, vero o presunto, abbastanza inquietante, Smerdjakov.
Due donne contese, le solite capricciose e umorali donne dostoevskijane.
Un omicidio. Un processo. Una fine.

L'essenza karamazoviana, che si riassume in "sensualità, cupidigia e follia", è il motore suggestivo di questa lunga storia, di queste vite umane, l'origine e la fine di tutto.
I Karamazov sono un tantino estremi nelle loro scelte, azioni e reazioni e io li ho amati o odiati follemente, senza rimanere mai tiepida o cautamente indifferente.
D'altronde se si ha un cuore e impossibile non sentirlo palpitare all'unisono con quello del romanzo.

Il resto, come dicevo, si può inserire nella categoria del TUTTO.

Tutto è passione, nell'odio, nell'amore, nella cattiveria, nella bontà, nella fede, nella miscredenza, tutto è declinato in chiave sanguigna ed è spinto vorticosamente da forze ataviche.
Tutto è straordinariamente umano, un vibrare continuo di corde umane nella loro essenza più nobile e più animalesca, più elevata e più istintuale. Non c'è mai quiete emotiva.
Tutto è ideologia, filosofia, pensiero, riflessione sociale, ma tutto è anche squisito romanzo, a tratti perfino giallo.

Molti sostengono sia un mattone di cemento armato russo e che, soprattutto in certe punti, sia difficile o insostenibile; persino Tolstoj non riuscì a finirlo la prima volta che lo lesse!

Per quel che mi riguarda e in totale sincerità smentisco tutto: giuro solennemente di non averlo trovato mai, nemmeno per un attimo, pesante, e che la sera dovevo impormi un limite orario obbligato per non leggerlo ad oltranza.

Ho trovato molto più difficile la lettura de L'idiota, che mi ha spesso tramortito.

L'unica cosa DAVVERO DIFFICILE de I fratelli Karamazov è scrollarseli di dosso, spostarli dalla propria mente e dalla loro condizione viva e pulsante per relegarli in qualche sbiadito cassetto della memoria. Un cassetto in cui non si fanno chiudere facilmente e che credo rimarrà sempre aperto e rumoroso.

Commenti

  1. "sensualità, cupidigia e follia": lo voglio.

    p.s.: quel punto interrogativo al lato è il massimo!

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    1. Lo amerai Mary!
      Quel punto di interrogativo non sono ancora riuscita a toglierlo, ma a breve dovrò decidermi ad andare avanti con le mie letture ;)

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  2. Ci sono libri per cui ci vuole davvero un periodo di decompressione e di ritorno alla realtà, perché con la testa siamo ancora nel mondo appena lasciato...
    I fratelli Karamazov sono anni che mi aspetta sul suo scaffale e spero di riuscire a leggerlo presto... ammetto che mi impaurisce la mole e l'autore, ma quello che hai scritto mi incoraggia e invoglia...
    bello il punto interrogativo qui a lato! Ma vedrai che arriverà presto il tuo prossimo amore libresco! ;-)

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    1. hai ragione Strawberry, infatti non sono ancora uscita dalla fase di decompressione, continuo a pensare ai tre fratelli...
      Ti consiglio di leggerlo, perchè anche se la mole è notevole e l'autore tutt'altro che uno scherzo, ti posso assicurare che non è pesante e che una lettura straordinaria!
      Spero che il prossimo amore libresco arrivi presto, magari entro stasera ;)

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  3. Bella recensione... anche se l'Idiota mi manca ancora :-P
    Un grande libro, comunque. Lo lessi a 17 anni e già allora mi sconvolse

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    1. L'idiota per me non è nemmeno lontanamente all'altezza de I fratelli Karamazov: sconvolge, ma più che altro i nervi, mentre l'altro sconvolge, ma in senso meraviglioso!

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  4. Mi piace tanto Dostoevskij,
    di suo ho già letto "Le notti bianche", "Il giocatore" e "Delitto e castigo", ma questo ancora no, anche se ne ho sempre sentito parlare come del suo migliore.
    In ogni caso è già nel mio Kindle da un po' e chissà che, prima o poi, non venga anche il suo turno.
    La tua recensione è veramente bella, complimenti :)

    Valentina
    www.peekabook.it

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    1. grazie mille Valentina :D
      Sì, per me me è migliore anche di Delitto e castigo che è già di per sè immenso.
      Non ho ancora letto Le notti bianche, Il giocatore, L'adolescente e I demoni (quest'ultimo mi incuriosisce moltissimo!), ma ho come il sentore che meglio de I fratelli Karamzov non c'è nulla ;)

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  5. Dostoevskij? Non ho parole. Mi piace tantissimo, ma ne leggo un pezzettino per volta, perché mi piace rileggere le sue opere più di una volta, quindi ne inizio una, la termino, e poi la riprendo in mano per tipo un anno.
    Mi hai fatto venire tanta voglia di leggere questo volume, non vedo l'ora!!! Per ora mi sto dedicando al volume dei racconti (bellissimo!!)
    Grazie per averne parlato, ciao :)

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    1. Bel metodo il tuo! Rileggere Dostoevskij lentamente e a distanza dalla prima lettura è quello che vorrei fare anch'io una volta finita la prima lettura dell'opera omnia.
      Il prossimo che penso di affrontare è I demoni, ma adesso mi hai fatto venire anche l'idea dei racconti!
      Grazie a te e buona serata!

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  6. "Se Dio non esiste allora tutto è permesso".
    Il libro più perfetto e bello che abbia mai letto.
    Un viaggio labirintico e intenso dell'animo umano!

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