Serie tv Netflix: 2. The OA

You're strange. I respect it.
Khatun, The OA
Di tutte le serie che avete visto nella vostra appartata vita da binge watchers abbonati a Netflix, The OA è senza ombra di dubbio la più bizzarra, la più fuori di zucca, quella più armata di strategie cattura-spettatore,strategie inusuali, in bilico tra stronzata colossale e pura genialità.

Sgomento, senso del ridicolo e meraviglia sono sensazioni che si provano tutte insieme guardando questa serie: non capisci, vuoi capire, ti viene da ridere, ti viene da commuoverti, ti sembra tutto una farsa, ti appassioni come non mai e provi un senso di marcia trionfale interiore nella bellissima scena finale.

Cosa hai visto? Di che si tratta? Cosa è successo? Perché?
Non lo saprai mai, ma tu questa serie la amerai con trasporto pieno e inspiegabile e ti sentirai paranormale.

Più o meno la vicenda è questa: una giovane donna, Prairie Johnson, che prima era cieca e che era misteriosamente scomparsa, ritorna dopo sette anni nella sua città natale con tutte le diottrie funzionanti e parecchio disagio, raduna quattro liceali e un'insegnante altrettanto emotivamente disagiati, racconta loro una storia surreale di rapimento e reclusione, li inizia a qualcosa di potente e incredibile, una dimensione altra che può essere aperta solo con una perfetta sinergia di movimenti. Una sorta di coreografia danzante dal potere (o dalla suggestione di potere?) inimmaginabile.
Ah, dimenticavo che Prairie si fa chiamare OA, acronimo di Original Angel (PA, Primo Angelo nella versione italiana), e non aggiungo altro.


Non sembra avere molto senso, no?
Tutti quei riferimenti ad angeli, portali verso dimensioni altre, limbi di pre-morte e viaggi non si sa bene verso dove e con quali mezzi di ritorno, tutta quella parte sperimentale con lo scienziato ossessionato da un progetto folle, quei macchinari agghiaccianti e tutto il resto tra fantascienza e sovrannaturale, straniscono lo spettatore e allo stesso tempo lo rendono attentissimo, in uno stato di vigilanza continua su come procede la storia, su come la materia senza nome e stranissima di cui è fatta The OA si muove.


La protagonista e coautrice della serie (insieme a Zal Batmanglij, che è anche il regista) Brit Marling (che avevo amato qualche anno fa in quello strano Another Earth), indipendentissima biondissima creatrice, merita uova in faccia o montagne di onori per questa invenzione, specialmente per la parte sulla danza dei cinque movimenti che raggiunge l'apice nella scena finale.

Le atmosfere di The OA sono cariche di stranezza, elementi sci-fi, grigiore di provincia americana e turbe psichiche adolescenziali alla Gus Van Sant, ma anche di bellezza onirica, bagliore cosmico e altre suggestioni spaziali alla Terence Malick.
Poi c'è qualcosa in più, di mai visto, che non saprei ben definire e che forse ha a che fare con l'aspetto etereo e alieno della protagonista, donna assai singolare che emana chiarore e tenebre.


Alcuni episodi durano 70 minuti, altri 30, ma Brit e Zal se ne sbattono della coerenza perché la loro creatura è stramba e trasversale.

Credo che questa serie possa creare due tipi di spettatore: l'ateo e il fedelissimo. Il primo farà "buuuuu", il secondo farà "woooow". Il primo proverà il fastidio dell'improbabile, il secondo la meraviglia dell'improbabile.

Io, dal canto mio, mi sento fedelissima e felice di aver preso parte ad una serie tv che è un rito magico, un esperimento mistico, un atto di fede, un'insensata messinscena di corpi danzanti e simultanei, una storia che nessuno di noi avrebbe mai e poi mai potuto generare. Non senza l'ausilio di droghe lisergiche almeno.

Se avete Netflix e non avete scelto di vedere The OA è inutile che avete Netflix.


Commenti

  1. Pure io faccio parte dei devoti fedelissimi.
    The OA: la mia nuova e unica Fede.

    Anche perché la serie sarà strana, ma per me è ancora più strano non venerarla. :)

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  2. Anch'io posso dirmi una fedelissima di The OA, un fulmine a ciel sereno che ha sconvolto - ancora una volta - la mia già complicata relazione con Netflix! :D

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    Risposte
    1. Anche per me è stato un fulmine a ciel sereno. L'ho iniziata senza alcuna aspettativa, come una prova tra le tante che faccio su Netflix e invece si è rivelata imprescindibile!

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  3. Come sai io l'ho snobbato, ma immagino siano gusti!

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