I Love Books: 18. Libertà


Chi conosce Franzen e come me ha letto in particolare il suo immenso Le correzioni (2001) sa a cosa va incontro accingendosi a leggere un suo libro, una delle sue opere-mondo dense, fitte e corpose.
Chi non lo conosce e lo legge per la prima volta potrà rimanere basito e annoiato e mollare la lettura dopo poche pagine, o al contrario, potrà andare avanti e scoprire l'entusisamo e il piacere di leggere qualcosa di superbo, letteratura americana di prima qualità.

Ho appena finito Libertà (2010) e devo dire che mi è piaciuto di più del precendente romanzo, di cui ha lo stile, la mole e la bruciante malinconia ma anche un'ironia agrodolce e un romanticismo più spiccati .
I protagonisti del romanzo sono dotati di una plasticità, di una verosimiglianza tangibile che li rende vivi e vegeti agli occhi di chi legge: sono descritti talmente bene da dare l'illusione che ciò che stiamo leggendo sia storia vera.
La trama, volendo semplificare molto, è quella di un triangolo amoroso-amicale che si protrae nel tempo e segna le vite di chi vi è coinvolto: Patty, bella, alta, atletica ragazza borghese americana, il fidanzato poi marito di lei e padre dei suoi figli, Walter, timido, sensibile e innamorato di Patty fino all'annientamento personale, e il migliore amico di Walter, Richard, musicista, donnaiolo, sregolato e affascinante, di cui Patty è (nemmeno tanto) segretamente innamorata. Detta così sembra una classica storia sentimentale a tre ma tutto ciò in cui è immerso il romanzo è ben altro, è molto di più, è un intero universo.  
Libertà è pieno zeppo di spunti, fatti, storia, politica, è un'epopea americana dai rampanti anni '80 fino ai difficili anni Duemila della presidenza Bush e alla ferita storica del 2011, parla di matrimonio, di famiglia, di genitori, di figli adolescenti che scappano di casa, di sesso, di congiunture politiche, di ideali ecologici a impatto zero, di crisi demografiche (geniale il progetto anti-natalità di Walter!), il tutto in un fluire impazzito del concetto di libertà.
Scritto in modo divino, da grande maestro della letteratura qual è Franzen, il romanzo è lento, denso, con descrizioni dettagliate e periodi lunghi tutti d'un fiato, nel tipico stile "proustiano" dell'autore, forse un po' pesante e poco fluido in certi punti che tuttavia si superano facilmente.
E' un affresco spietato e sarcastico ma anche romantico e commovente sulla famiglia americana di oggi e sul mondo in cui viviamo, dove la libertà, nel suo eccessivo e onnipresente manifestarsi, può diventare catastrofica e far male, può degenerare in dolore.
Visto più semplicemente è una storia d'amore struggente e pazzesca, di quelle memorabili.
Patty, Walter e Richard, ma anche gli altri personaggi come Joey, Jessica e Lalitha, sono indimenticabili e una volta letti diventano memoria letteraria di tipo classico e senza tempo.


"Ogni giorno aveva a disposizione l'intera giornata per escogitare un modo di vivere dignitoso e soddisfacente, eppure tante possibilità di scelta e tanta libertà sembravano solo renderla più infelice. L'autobiografa è quasi costretta a concludere che si compativa proprio perché era libera".(p.200)

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