Il mio parere su Vita di Pi


Dopo lungo tentennamento dovuto alla paura di poter assistere ad una mega stronzata digitale e new age dal gelido cuore di pixel e dollari americani, alla fine ieri mi sono decisa a vedere Vita di Pi (Life of Pi, di Ang Lee, 2012).

Devo dire che le idee che mi ero fatta leggendo recensioni che lo snobbavano esasperatamente o che ne elogiavano il fascino spirituale e filosofico erano sbagliate perché il film mi è piaciuto a dispetto di ogni posizione estrema o troppo elaborata.
Mi è piaciuto ad un livello di impatto di superficie e di puro spettacolo, come film-giostra su cui salire per svago e non per fare meditazione.
Mi ha conquistata perchè è una storia facile, popolare, di impatto immediato, che regala due ore di evasione semplice e di tipo elementare, senza alcuna voglia di parlarne troppo dopo, perché certi film sono puro intrattenimento e non ha senso farne disamine intellettualistiche fuori dalla sala. Per lo meno, io non ho sentito questa necessità; ho visto il film con piacere e me lo sono goduta come fossi una bambina, senza sovrastrutture e tensioni da aspettativa cinefila.

Gli effetti speciali che tanto temevo non mi sono sembrati per niente megalomani, anzi mi sono sembrati grandiosi perché credibili e in grado di rendere estremamente emozionali le scene di tempesta, di onde, di vita marina subacquea e luminescente, quelle di stasi acquatica, di tramonti, di cielo e di nuvole, ma sopratutto le sontuose scene con la tigre. Gli occhi profondi dell'animale, le sue movenze feline sono perfette ma non artefatte, sono teconologia grafica che si fa realtà e non irrealtà.
Io ho creduto ciecamente a quella tigre, ne ho avuto paura e ne ho provato compassione, per me è stata un'attrice a tutti gli effetti a fianco del protagonista (l'esordiente Suraj Sharma) e questa cosa è un miracolo, un esempio di come la computer graphics possa avere un'anima se si impegna a non strafare.

Vita di Pi non mi ha fatto pensare nemmeno per un attimo a quel mostro di film che è Avatar, ma più di una volta, solo per vaghi richiami, a The Millionaire, a Titanic, a Cast Away, a Alla ricerca di Nemo, a The Beach, a tutta quella letteratura per ragazzi di ambientazione esotica che non ho mai letto da piccola (io ero più tipa da Piccole donne e Anna dai capelli rossi), ma che mi ha comunque creato un immaginario ben preciso.

Detto ciò, non ho avvertito la presenza di Ang Lee, il suo tocco io non l'ho riconosciuto e mi sono scordata di trovarmi al cospetto di un suo film. Sembra più un'incredibile avventura alla Zemeckis che un'opera del raffinato maestro taiwanese, lo stesso che mi ha lacerato il cuore con Brokeback Mountain.
Far percepire lo stile personale nel corpo fagocitante del kolossal non è facile, eppure il film, nel suo parziale sacrificare l'arte alla tecnologia, mi è sembrato comunque un gigante buono.


Commenti

  1. Io sono riuscita non solo ad intrattenermi, ma anche ad emozionarmi, a riconoscermi negli umanissimi dubbi e speranze del protagonista.
    Peccato che il film non sia stato graziato da nessun Golden Globe, a parte quello per la miglior colonna sonora.

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    1. dai magari si rifà agli Oscar, anche se personalmente non glielo darei...mi è piaciuto parecchio ma non fino a questo punto ;)

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  2. Anche io l'ho approcciato con scetticismo, ed invece il film si è rivelato un'ottima sorpresa.

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    1. vedi, forse i film su cui abbiamo meno aspettative o aspettative basse sono quelli che poi ti sorprendono (non sempre però eh ;))

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  3. Ciao Margherita!!
    Questo film sembra interessante.. lo vedrò al piu presto e ti farò sapere :D

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  4. In pratica un assassino cannibale reo confersso, grazie all'essersi inventato la storiella epica della tigre fa pace con se stesso, evita la galera e si fa la famigliola felice. Etico... ;)

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    1. un'interpretazione molto personale ahahahah! Io ho voluto credere alla versione della tigre amica e addomesticata, ma il finale è aperto e in quanto tale ognuno ci legge quello che vuole e lo elabora a suo modo ;D

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    2. Fin dall'inizio ho capito che c'era qualcosa che non andava e ho visto il film con l'ottica del "la tigre e gli altri animali non ci sono, c'è di sotto qualcosa", avendone poi conferma con l'arrivo all'isola "mangiauomini" :)

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