Altri due film d'amore a caso (e scusate il folle accostamento)

Avevo bisogno di un altro po' di sano o insano sentimento cardiaco e allora mi sono sparata due cartucce filmiche, una facile e leggera, l'altra complessa e pesante, ma entrambe interessanti a loro modo.
Partiamo da quella difficile e cinefila: Jules e Jim (di Francois Truffaut, 1962), un manifesto per gli amanti di quel cinema retrò ed indie nella prospettiva contemporanea, per i cultori nostalgici della Nouvelle Vague, delle immagini patinate in bianco e nero e dell'iconografia filmica di un'epoca lontana e raffinata.
Ne avevo visto dovunque immagini, riferimenti fotografici arcinoti e citazioni struggenti ma non avevo mai pensato di vederlo davvero; ne ero incuriosita ma lo temevo come si teme un severo illustre maestro.
Devo dire che la visione non mi ha rapito più di tanto e che, a parte la bellezza intrinseca dell'incedere a tre di questi meravigliosi amici, per il resto ho trovato il film (giustamente) datato e lento, ridondante, eccessivo.
Chaterine - la protagonista femminile del triangolo, interpretata da una diversamente-bella Jeanne Moreau- è insopportabile, egoista e puttanesca quanto basta a farmi incazzare. Sarà pure un simbolo di emancipazione e libertà femminile ma questo suo trasgredire non mi ha esaltato come mi capita spesso con certe eroine filmiche, bensì intristito.
Il messaggio è chiaro: al cuor non si comanda, l'amicizia uomo-donna non esiste, la donna è mobile qual piuma al vento (ovviamente tutto espresso in modo molto più profondo e spietato di così!). Detto ciò, il film vanta sequenze esteticamente stupende come la corsa di tutti e tre con lei vestita da uomo e i sorrisi all'unisono, lei che ride e colpisce al cuore, lei che canta, la gita al mare e altro ancora, il tutto accompagnato da parole e frasi che non lasciano indifferenti come questa, ad apertura di film: "M'hai detto ti amo, ti dissi aspetta. Stavo per dirti eccomi, tu mi hai detto vattene".


Un salto temporale e di qualità, una vistosa perdita di classe, ma un passo avanti in quanto ad intrattenimento con l'altro film in ballo: Love Actually (di Richard Curtis, 2003).
Una graziosa commediola amorosa e natalizia, dal carattere corale e romantico, che delizia per due ore come un pasticcino accompagnato da un te fumante e profumato. Tante storie di amore e attrazione sullo sfondo di una affascinante Londra addobbata a festa, tanti attori piacevoli dal piglio amichevole e confortante come Colin Firth, Hugh Grant, Emma Thompson, Alan Rickman, Keira Knightley ecc., un buon gioco di incastri e "allacciamenti" tutti convergenti verso il vero cuore del film che è, of course,  l'amore, quello per davvero.
Emmòbastaperò, ok, ok, esco...

Commenti

  1. Non conosco il secondo ma Jules e Jim è il più bel film d'amore e d'amicizia che abbia mai visto....sono riuscito anche a procurarmi il libro da cui Truffaut trasse la sceneggiatura.

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  2. Cirano è vero, è un film che sonda in modo perfetto i rapporti di amore e amicizia. Io personalmente non lo ritengo il più bello sull'argomento, nè il più godibile, ma è pur sempre una perla rara e raffinata da vedere.

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  3. Ho amato ed amo profondamente Jules e Jim. MI ha totalmente rapita. Fa' passare un po' di tempo e magari rivedilo! Ti assicuro che ad una seconda visione tutto si farà chiaro! :)
    Love Actually lo guardo sempre nel periodo di Natale...è adorabile..

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  4. Si, forse non ero predisposta a vederlo e magari se lo rivedo fra un po' ne colgo lati stupendi che al momento mi sono sfuggiti!
    Love actually è proprio da inverno, natale, tazza di te e biscotti!

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  5. completamente opposto il film 50 sfumature di grigio http://www.altadefinizione.one/

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