I Love Books: 16. Leielui
Ho sempre invidiato Andrea De Carlo per come sa scrivere, è un maestro delle parole e delle descrizioni, uno che rende onore alla lingua italiana e la sa usare in modo sublime, magistrale, articolato, aggettivato. Ho letto i suoli libri negli anni e ho sempre pensato leggendo che è esattamente così che vorrei saper scrivere ed è esattamente così che deve essere un libro per dare piacere e benessere al lettore. Caspita che fenomeno, che talento!
Con Due di Due poi sono andata fuori di testa, ho perso la ragione, ne sono diventata schiava e seguace, ne ho trascritto interi brani su quaderni e in mente; ho amato fisicamente quel romanzo, l'ho inghiottito.
Reggere il confronto con quell'opera superba è difficile, sono troppo prevenuta a riguardo, ma devo dire che Leielui, l'ultimo romanzo di De Carlo (2010) non mi ha deluso affatto, anzi.
La storia non è affatto originale nè imprevedibile, è iperclassica, perfino banale: lei, americana trapiantata a Milano per seguire il fidanzato borghese, lui scrittore famoso in piena crisi creativa, seduttore impenitente, si incontrano o meglio si "scontrano" durante una caldissima estate metropolitana e nel giro di pochissimo tempo e di una rapidissima frequentazione vengono travolti loro malgrado da qualcosa di potente e incontrollabile, una passione ipercinetica e quasi "dolorosa" dalle conseguenze non trascurabili.
Nonostante l'ovvietà cinematografica della trama devo dire che il romanzo è talmente ben scritto, ben costruito, talmento curato, verbalmente impeccabile e ricercato, talmente sentito dall'autore, da renderne la lettura una cosa stupenda, appassionante e golosamente "commestibile" alla De Carlo.L'ho letto in meno di una settimana nonostante le quasi 600 pagine (è il suo romanzo più lungo) e l'ho gustato in lunghe sedute notturne in cui dalle 22,30 mi ritrovavo all'1,30 in uno stato di ipnotica e rimbambita incredulità.
I capitoli si alternano ritmicamente ora dal punto di vista di lei ora da quello di lui ed è stupefacente come De Carlo riesca a far percepire questo passaggio di pensiero e mente, la diversità del mondo femminile rispetto a quello maschile, la differenza di sensazioni e percezioni e paure, ma anche i momenti di connubio e comunione del sentire in cui lei e lui diventano leielui, senza spazio, senza pause, una cosa sola.
Vi assicuro che vale la pena conoscerli entrambi e che vi sembreranno due persone vive, in carne ed ossa, materialmente presenti anche giorni dopo aver finito il libro!
Ciao Margherita sono passato per augurarti un meraviglioso fine settimana!
RispondiEliminaciao a presto
Matteo
l'ho letto qualche mese fa, sebbene la trama sia davvero banale (bisogna ammettere che De Carlo in questo ha un pò toppato!), me ne sono innamorata subito! Ha un modo di scrivere davvero affascinante che ti incuriosisce pagina per pagina.
RispondiEliminagrazie Matteo!
RispondiEliminasi si hai ragione Michi!trama banale ma scrittura ottima!
RispondiEliminaAttratto dalla santa parola FELTRINELLI, passo per un saluto ;)
RispondiEliminasanta parola davvero (anche se ora come ora seguo più la fede in Amazon!)Grazie Fulvio, ricambio il saluto :)
RispondiEliminaquesto non l'ho letto!! oltre a due di due mi piacciono tantissimo i veri nomi -troppo assurda in senso positivo!- uto e spesso mi rileggo paragrafi di ''giro di vento''.. oltre ai temi/personaggi anche a me piace molto come scrive!!:)
RispondiEliminaPaola di De Carlo ti consiglio di leggere anche Tecniche di seduzione, Di noi tre e Arcodamore, molto belli tutti e tre (anche se non ai livelli di Due di due!)
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