Del sorriso che resta dopo L'amore che resta
Ieri sera al cineforum del venerdì hanno proiettato Restless- L'amore che resta di Gus Van Sant e sebbene sapessi che si trattava di roba triste e struggente da lacerare il cuore (d'altronde quando mai Gus Van Sant ha fatto film allegri?) non ho potuto resistere alla tentazione di andarmi a fare un bel piantino e un bell' intreccio di nodi alla gola.
Non è andata proprio così però: roba triste e commozione sì, ma con stile, classe e intelligenza.
Nulla di patetico o tragico che vira nel tragicomico, nulla di sciocco di quella sciocchezza banale che pervade i film di amore e morte, nessuna spettacolarizzazione commerciale del deprimente e del doloroso, solo tanta delicatezza e un approccio originale e "diversamente triste" allo stilema classico della dipartita in giovane età.
Restless è un film delicato, aggraziato, che ha dentro qualcosa di mostruoso che riesce ad apparire sereno e roseo, come le guance di pesca di Mia Wasikowska, sbarazzino come il suo taglio corto di capelli.
Un film che riesce a conciliare con dolcissima armonia due cose inconciliabili come giovinezza e morte, facendo fluttuare i due protagonisti in un mondo lieve, poetico, persino affascinante.
Enoch (Henry Hopper) e Annabel (Mia Wasikowska) sono due adolescenti un po' particolari e fuori dal coro. Lui si imbuca ai funerali degli altri vestito da damerino e ha un immaginario amico giapponese; lei ama Charles Darwin e studia il mondo degli uccelli con passione da scienziata. Entrambi hanno un dolore profondo: lui ha perso i genitori in un incidente stradale, lei ha un cancro e sta per morire.
I due si conoscono, si innamorano, flirtano tra di loro e con la morte tentando di renderla più comprensibile e "facile" possibile, persino teatralizzandola e scherzandoci su.
Così la morte giovane diventa giovane e spensierata anch'essa e fa male ma in un modo più morbido e meno definitivo.
Il melodramma adolescenziale può essere non troppo melò nè troppo dramma e nemmeno troppo adolescenziale nelle mani sagge e vellutate di Gus Van Sant, che sa parlare di dolori estremi con un piglio leggero ma non superficiale, con respiro di sollievo e da una prospettiva alternativa.
Forse nessun film aveva mai esaltato e celebrato così bene la bellezza confortante del ricordo e la scena finale, con il sorriso disarmante di Enoch mentre in sottofondo parte la voce calda e immortale di Nico e della sua The Fairest of The Seasons, è pura e indimenticabile poesia e anzichè piangere canonicamente mi sono ritrovata a sorridere.
Ecco...me lo sono persa, lo cercherò in dvd anche perchè adoro Gus Van Saint (Drugstore Cowboys, Da morire e Belli e dannati fra i miei preferiti). Uff, mi sto impigrendo, fra che il mio fidanzato non ama troppo i film "allegri" che tanto piacciono a me e fra che il tempo è sempre poco...tra l'altro, stupenda Mia Vasikowska!
RispondiEliminaTati se ti piace Van Sant ti piacerà anche questo film! La Wasikowska col suo impronunciabile cognome è molto bella e brava...Se il tuo ragazzo non ama molto i film "allegri" questo non fa proprio al caso suo ;)
EliminaEccola qui, avevo detto che ero curiosa di leggere poi la tua recensione e la mia curiosità è stata appagata. Bel pezzo! Brava!
RispondiEliminaSono felice sia piaciuto anche a te, visto com'è particolare?
Anche parlando della morte è un film che ti fa sorridere!
Bellissimo!
grazie melinda :D
EliminaMolto, molto particolare, triste ma con stile e alla fine ti fa sorridere davvero!
Ottimo pezzo davvero, ha ragione Melinda.
RispondiEliminaNon l'ho ancora visto, ma sono molto curioso.
Anche perchè ho adorato il Van Sant fino a Last days, per poi perderlo un pò di vista con Paranoid Park, più un pippone che non un colpo di genio, e Milk, forse un pò troppo tradizionale.
grazie mille Ford :D
EliminaParanoid park non l'ho visto anche perché mi era bastata l'angoscia di Elephant! Milk è vero che è più tradizionale e meno vansantiano degli altri ma all'epoca mi era piaciuto parecchio e Sean Penn gay era un idolo!
Questo è un'altra cosa ancora, molto molto poetico. Se hai la possibilità guardatelo!
Adoro Gus Van Sant.
RispondiEliminaLo avevo perso e mi piacciono i film di Gus Van Sant ... lo dovrò affittare!
RispondiEliminase ti piace Gus Van Sant devi assolutamente recuperarlo :)
Eliminabella recensione e straordinario film che ho già rivisto oggi pomeriggio...
RispondiEliminaMi ispira moltissimo...!! E poi trovo che Mia Wasikowska sia un'attrice molto brava e fresca!
RispondiEliminasono in attesa di recuperarlo, questo...
RispondiEliminaBellissima recensione, trovo che arrivi dritta al cuore di questo film così delicato e toccante. In molti dovrebbero prendere nota e imparare da Van Sant come trattare il tema della morte senza partorire necessariamente un film opprimente o patetico.
RispondiEliminagrazie :D Hai ragione, è un film che potrebbe far scuola sul tema "amore, morte e come trattarli al cinema" ;)
RispondiEliminaVisto ieri sera e spero di scriverne presto.
RispondiEliminaL'ho aspettato tanto e mi ha un po' deluso. :(
Cioè sono d'accordo su ciò che dici, ma qualcosa non mi ha convinto. L'ho trovato un po' furbetto (eccetto la scena finale che tu descrivi, per me la parte migliore). Una via di mezzo tra Autumn in New York e Le parole che non ti ho mai detto. Insomma devo pensarci su...
Cmq anche per me Last Days è stato un enorme PIPPONE!