I Love Books: 68. Tenera è la notte
A dispetto del suo docile titolo questo romanzo mi ha stesa e l'ho dovuto abbandonare. Mi è dispiaciuto farlo, ma non avevo scelta; è stato il classico caso di una storia finita pur essendoci ancora l'amore. Infatti io Tenera è la notte l'ho amato, ma poi l'amore è diventato paura e pur volendolo amare ancora, l'ho lasciato per evitare che mi lacerasse i nervi (che per mia natura ultimamente tendono a disfarsi molto facilmente). Ho avuto la stessa percezione avuta con I racconti dell'età del jazz : grandissima eleganza di scrittura di Fitzgerald , con quelle sue descrizioni e intuizioni verbali belle da far perdere il fiato, ma poco senso del ritmo e una generale incoerenza che a tratti è smarrimento del senso. Tenera è la notte è l'emblema del dualismo inconciliabile che trovo sempre in Fitzgerald e che è alla base del mio amore-odio nei suoi confronti. Fitzgerald è di una bravura commovente, toccante, è nato per tenere in mano la penna e tras