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Visualizzazione dei post da novembre, 2014

Serie tv mon amour: 31. House of Cards (stagione 1)

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Freddezza. Strategia, manipolazione, arrivismo, tutto all'insegna della più elegante e disarmante freddezza. Lo schermo del pc si congela quando guardo questa serie, ogni forma di comunicazione sentimentale si blocca, ogni elemento di umanità si atrofizza. Il mio problema con House of Cards è stato questo dalla prima all'ultima puntata. Lo so che tutto ciò è voluto e che è proprio il punto della serie stessa, che tale freddezza è la messa in scena stessa di questo teatro politico così ben vestito e marcio dentro, di questo impeccabile gioco di burattini e burattinai, ma la patina gelata è troppo spessa per i miei gusti. Il distacco mi fa distaccare. Quando c'è poco spazio per la mera, bassa, comune umanità, ciò che guardo, prima mi fa allontanare e poi mi annoia, Spesso mi sono annoiata guardando House of Cards fino a sfiorare il colpo di sonno, spesso mi sono persa tra le mosse politiche di turno, orientandomi poco e male. Ho dovuto premere spesso il tasto pau

I Love Books: 83. Dio di illusioni

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Divorare   Il cardellino  è stato facile e veloce, trovare indigesto Dio di illusioni lo è stato altrettanto. Ho trovato questo romanzo insostenibile, sbagliato, disturbante. Giunta alla fine ho tirato un respiro di sollievo e una nuvola grigia si è diradata. Lo dico senza rischio di ripensamenti (ma a rischio di maltrattamenti!): Dio di illusioni è un romanzo sopravvalutato. La sua fama dorata te lo presenta come un gigante, un must-read book, e in realtà è letteratura di consumo che si fa consumare male. All'inizio della lettura non te ne accorgi e anzi ti senti incuriosito e subito agganciato alla storia e ti dai anima e corpo alla voce narrante di Richard Papen e al suo racconto di memorie estetizzanti e delittuose. Le storie ambientate nei college americani - qui siamo nel Vermont - sono sempre stuzzicanti e infarcite di perdizione, droga, alcol e sesso, perversioni da confraternita e animazione notturna ad altro rischio di eccessi. Gli studi classici dei sei gio