I Love Books: 105. Sembrava una felicità
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Sembrava una felicità di Jenny Offill (titolo originale Dept. of Speculation ) mi ha fatto venire in mente quei giochi che si trovano nelle riviste di enigmistica, quelli in cui si devono unire i puntini numerici per dare forma a ciò che sembra solo una sagoma puntinata. Mi ha fatto venire in mente anche l'intimità dei diari segreti, la profondità frammentaria dei pensieri di Pessoa nel suo famoso libro, i versi fulminei della migliore poesia. Quello che Sembrava una felicità sembra ad un primo sguardo fugace è una bozza, il progetto di un libro in fieri , una raccolta di annotazioni e suggestioni sciolte da sistemare e da far diventare trama compatta. Solo che la trama classica (che, badate bene, c'è) rimane per tutto il libro in questo stato disorganico e destrutturato, in questa versione a sprazzi, come post-it attaccati alla mente dell'autrice e sparsi in ordine (apparentemente) casuale nel corpo fratturato della narrazione. Il filo conduttore di Sembrava