I Love Books: 128. I Buddenbrook
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Potente, funesta, simbolica come un tragedia greca, questa saga familiare è una delle cose più belle mai lette, una storia di ascesa e caduta, di essenza borghese e di psicologie complesse. I Buddenbrook di Thomas Mann si ergono fieri e solidi e sono sempre in bilico fra l'Olimpo e gli Inferi, tra l'oro e la cenere, in lento, ineluttabile, silente declino. Sono a più dimensioni, a più livelli, plastici, vividi, fisicamente tangibili. L'impatto con le pagine è un'onda d'urto senza fine per chi legge: letteratura-epifania, per me è stato così. Più di 700 pagine di cene esibite con classe, di affari economico-sentimentali, di morti, di nascite, di matrimoni, di separazioni, di malattie, di guadagni e perdite. La devozione al lavoro della più autentica borghesia mercantile anseatica, le conseguenze di tale disciplina. Le alterne vicende di quattro generazioni ancorate a valori solidi e via via sempre più disancorati. Dal 1835 al 1877, dal culmine alla decaden