I Love Books: 136. Le otto montagne
Le otto montagne di Paolo Cognetti è ormai un caso letterario, lo sappiamo tutti, e sebbene io diffidi dei casi letterari con fascetta editoriale rimovibile perché ci vedo dello spregevole marketing dietro, stavolta devo ammettere di concordare con l'enfasi pubblicitaria e con l'entusiasmo collettivo. Le otto montagne non è un capolavoro, non ha grandi novità al suo interno né una scrittura particolarmente connotata, eppure ha un valore grande, un sussurro universale al suo interno che scalda il cuore e fa sentire meno soli. Scioglie ghiacciai emotivi che non credevi nemmeno di avere. Buffo come un libro che parli di montagne, severe, imponenti, matriarcali, abbia un cuore tenero, fragile, votato all'umiltà. Le montagne sono impervie e maestose, questo libro è semplice, minimale, non cerca di scalare vette, ma si offre al lettore come un rifugio a valle.