Serie tv mon amour: 22. American Horror Story


Ho iniziato questa serie tv con un po' di scetticismo e di tensione, temendo che fosse qualcosa di estremo e mostruoso che mi avrebbe scioccato, una di quelle cose malate e distorte alla Lynch che mal sopporto perché temo di perdere il senno guardandole.

Trovato il coraggio per affrontare da sola, in tarda serata, la puntata pilota, il resto è venuto da sé ed è stato pura seduzione, avida curiosità, necessità fisica di andare avanti e scoprire, esplorare, sapere.
Insomma ne sono diventata dipendente in men che non si dica e quando ieri ho visto l'ultima puntata ho provato subito nostalgia per un amore estremo finito (ma che ritornerà, spero più truce che mai, con la seconda stagione!).

Ma che cos'è American Horror Story, la serie creata da Ryan Murphy e Brad Falchuck (gli stessi di Nip/Tuck e Glee!) di cui tanto si è parlato e si parla?
E' la classica storia dell'orrore all'americana ambientata in una casa maledetta dove succedono strane cose, nulla di nuovo insomma, topoi e stilemi tipici del genere, sottili citazioni, adesione commerciale all'horror.
Quello che cambia è il tipo di inquietudine, le suggestioni, le trovate e degli ingredienti mescolati con stile e furbizia: l'ironia sferzante, la cattiveria pura, la scorrettezza politica e morale, il retrò combinato con il contemporaneo, l'erotismo strisciante, una spruzzata di porno-trash e di fetish, un po' di splatter anni '80 e di freaks, un po' di psicoanalisi e degli attori a dir poco strepitosi. Su tutti una Jessica Lange elegante e corrosiva da morire, un'icona diabolica.

Non ne viene fuori un calderone random e scomposto come si potrebbe pensare, ma qualcosa di godibile, una vicenda intrigante che segue un running plot e non la follia non sense del regista (come accade un po' con Lynch), un horror obbediente e canonico ma tutt'altro che scialbo.

American Horror Story è consapevole di ciò che è, il suo trash è volontario, le sue stronzate fanno l'occhiolino allo spettatore, le scopiazzature volute e provocatorie: insomma è una serie di carattere che non teme nulla e che sguazza nella sua divertente superbia, nel suo essere ridicola e fighissima al tempo stesso.

Mi ha fatto pensare a mille film dell'orrore e affini, da The Others di Amenàbar a Shining di Kubrick, passando per Nightmare, The Elephant Man di Lynch e Elephant di Gus Van Sant, e poi c'è la letteratura gotica, Frankenstein di Mary Shelley in particolar modo e tutto quel filone dei mad doctor, ma è tutto preso di striscio e impastato con leggerezza e autoironia.

American Horror Story non è originale, è geniale; non fa paura ma intrattiene.
E io l'adoro da morire e impazzirò se non inizio a vedere subito la seconda stagione!


Commenti

  1. Finalmente una serie in grado di mettere davvero paura!
    Non vedo l'ora che cominci la seconda stagione (e rivedere la meravigliosa Jessica Lange!!), nel frattempo ieri sera mi sono buttata su un'altra serie, meno paurosa ma simile nei temi: 666 Park Avenue, col grandissimo Terry O'Quinn!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. pure io non vedo l'ora che cominci!
      Quest'altra serie me la segno, grazie Babol ;)

      Elimina
  2. D'accordo su tutto, la seconda stagione sta per arrivare, che succederà con... non posso fare SPOILER! .-.

    RispondiElimina
  3. anche a me è piaciuta tantissimo, non ci resta che aspettare la seconda stagione

    RispondiElimina
  4. Mannaggia, come sono fuori dal mondo! Ormai le serie tv non so neanche più come sono fatte ed una volta ero una vera addiceted!
    Immagino la divina Jessica Lange sia perfetta in questo contesto inquietante!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. decisamente si, se ami lei adorerai questa serie tv! Se riesci guardala ;)

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

I Love Books: 49. La porta

Nessuno si salva da solo - Hungry Hearts

I Love Books: 118. Roderick Duddle

I Love Books: 48. Notre-Dame de Paris

Serie tv Netflix: Stranger Things 2

I Love Books: 82. Il commesso