Serie tv mon amour : 1. GLEE

Premessa: vivo per lo più di ossigeno e di serie tv. Ne guardo davvero tante, ne finisco una e ne inizio un'altra o ne inizio due-tre contemporaneamente, ne faccio il mio pane quotidiano e la mia droga legale e benefica, ne divento schiava e seguace assetata, me ne innamoro e ne parlo in continuazione (anche se spesso prendo delle amare delusioni!), ne impazzisco letteralmente e rinuncio spesso ad uscire la sera per incontrarmi con queste mie amanti passionali!
Il cinema è il cinema, nulla da obiettare, arte nobile e nobilitante, ma vuoi mettere il piacere rapido e intenso di spararsi una puntata di una serie tv sul proprio pc e dentro il proprio letto prima di andare a dormire? O sei-sette puntate di fila senza nemmeno andare a dormire? Vuoi mettere l'appagante sensazione di riprendere il filo di una trama dopo che si è aspettato una giornata intera per farlo e di rituffarsi nelle vicende, nelle gesta, nelle vite dei personaggi che seguiamo con tanto ardore? Sono piccoli piaceri della vita (non importa se una vita un po' nerd e asociale!), momenti di svago e di benessere garantiti in serie e che si susseguono per stagioni non solo metereologiche. Premessa chiusa.
In questo ricco e diversamente assortito (ce n'è davvero per tutti i gusti!) panorama televisivo seriale ho da poco intrapreso una relazione altalenante e a tratti indecisa con GLEE (prima stagione).


Non che non mi piaccia, anzi mi ritrovo a finire una puntata di 40 minuti e ad iniziarne subito un'altra senza nemmeno fare una pausa di riflessione; il fatto è che forse non la ritengo adatta a me e alla mia fascia d'età, e più mi piace e più mi appassiona più mi dico che forse non dovrei vederla perché l'adolescenza è finita e sono troppo grande per seguire le vicende di un gruppo di giovincelli canterini e ballerini all'interno di un liceo americano.
Però non so rinunciarci, devo vederlo, devo frequentarlo, devo continuare a seguirlo per vedere dove va a finire e come si sviluppa, per appagare il mio lato giovine ed eternamente liceale, quello che si ritrova a cantare le canzoni dell'I-pod con una spazzola in mano al posto del microfono mentre si asciuga i capelli (!).
GLEE è proprio questo, è bello da vedere e da ascoltare perché mostra tutta la bellezza, la forza, la speranza dell'adolescenza, perché ci fa sognare di essere cheerleader e di avere un aramadietto da personalizzare (perché nei licei italiani non esiste??), perché fa sempre vedere canti, balli, coreografie, stacchetti, prove e tutto questo al fine di creare uno spettacolo dedicato solo a noi che guardiamo ammirati. Nel Glee club c'è spazio per ognuno di noi, anche se facciamo parte di un'altra fascia di età e non siamo tanto bravi a muoverci e cantare, anche se il tempo in cui vedevamo Dawson's Creek è ormai lontano e il primo bacio è solo un ricordo divertente.
Insomma, non sarà il massimo della qualità e della ricercatezza, non sarà maturo e di classe come altre serie tv, ma GLEE, il fresco, giovanile, super-americano e a tratti stupidino serial-musical della FOX merita rispetto e ammirazione (anche i numeri e il successo pazzesco che ha ottenuto lo confermano!).
Continuerò questa storia d'amore finchè lo spettacolo non sarà finito, le luci della ribalta spente e la mia post-adolescenza non sarà mutata in età adulta!
Gleephoto © 2009 Kristin Dos Santos | more info (via: Wylio)

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