I Love Books: 22. Quella sera dorata


Ieri era il mio compleanno e finire questo libro a fine giornata, poco prima della mezzanotte, è stato un vero e proprio regalo, di un tempismo speciale, l'epilogo appropriato e bellissimo di una giornata molto piacevole.
Si, perché non voglio essere affatto cauta e posso dire con certezza ferma, senza paura di trasporti eccessivi e sensazioni troppo a caldo, che Quella sera dorata è uno dei libri più belli che io abbia mai letto, uno di quei libri che quando li chiudi ti mancano già, puro piacere del leggere.

La trama in breve: Omar Razaghi, dottorando all'Università del Kansas ha intenzione di scrivere una biografia sullo scrittore morto suicida Jules Gund e si reca nel remoto Uruguay  per chiederne l'autorizzazione direttamente agli eredi: il fratello Adam, la prima moglie Caroline e l'amante Arden, tre personaggi molto particolari che vivono in uno stato di quasi totale isolamento. A partire da quel viaggio la vita di Omar non sarà più la stessa e avrà delle inevitabili conseguenze...

Perché tanto entusiasmo? Perché questo romanzo di sua maestria Peter Cameron scorre, trascina, culla dolcemente come una sera d'estate magica e dorata; perché è scritto in modo semplice e raffinato e con un meccanismo in grado di creare dipendenza e ritmi velocissimi di sfoglia-pagina; perché è fatto praticamente di soli dialoghi come nella tradizione del romanzo di conversazione, e questi dialoghi rapidi e realistici sono illuminanti e confortevoli; perché è attraversato da tensioni romantiche, poetiche, esistenziali, giovanili, senili, di mezza età, da domande universali legate al posto in cui stiamo, a quello in cui vorremmo stare, alla vita che vorremmo vivere e a quella che viviamo, alla città della nostra destinazione finale (il titolo originale del romanzo è The City of Your Final Destination), il tutto senza un filo di retorica e banale ovvietà; perché i personaggi protagonisti sono veri al punto da avvertirne la carne, le ossa, il respiro, al punto da rimanere in mente come fossero amici. E poi ci sono mille altri motivi ma che ve li dico affare, scopriteli voi stessi e vedrete che mi darete ragione!

"Mi sembra un po' strano: che sia il lavoro a decidere dove uno deve vivere. Non si farà tiranneggiare dalla realtà fino a questo punto?" (cit. pag.82)

(P.S.Avevo visto tempo fa, al Festival del cinema di Roma, il film omonimo diretto da James Ivory, mi era piaciuto molto, il cast era brillante e aveva nomi del calibro di Laura Linney, Anthony Hopkins e Charlotte Gainsbourg, ma l'esperienza di lettura del libro è di un'intesità diversa, molto più profonda e "dorata"!)

Commenti

  1. Wow! Mi ispira proprio questo libro.
    Cameron l'ho veramente apprezzato in "Un giorno questo dolore ti sarà utile", dunque annoto il titolo sulla mia lunga lista di libri da andare a prendere in libreria!
    Grazie del consiglio Margherita!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di niente MemoriaRem, grazie a te :)
      Tu metti in lista questo e io metto in lista "Un giorno questo dolore ti sarà utile"!

      Elimina
  2. Mi piace come ne hai parlato, e credo proprio che lo leggerò!
    Auguri per il tuo compleanno anche se con un giorno di ritardo ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grazie Melinda :D :D
      Se decidi di leggerlo spero proprio possa piacerti come è piaciuto a me!

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Nessuno si salva da solo - Hungry Hearts

I Love Books: 118. Roderick Duddle

I Love Books: 95. Via dalla pazza folla

I Love Books: 48. Notre-Dame de Paris

I Love Books: 82. Il commesso

I Love Books: 25. La donna del tenente francese