Un film vibrante...


L'avreste mai detto che i puritani inglesi notoriamente poco esemplari dal punto di vista erotico ed elegantemente asessuati, avessero inventato un oggetto kitsch come il vibratore?
Ebbene sì, e la messa in scena di questa bizzarra e casuale trovata autoerotica diventa un film godibilissimo (in tutti i sensi) come Hysteria (di Tanya Wexler, 2011).
Una commedia leggera e frivola ma per nulla stupida, britannicamente sobria ma molto molto divertente.

Nella Londra castigata e vittoriana del 1880, qualsiasi debolezza femminile, dal pianto immotivato alla rabbia all'ansia, veniva ricondotto molto semplicisticamente alla diagnosi di "isteria", intesa come spostamento dell'utero (hustéra, in greco vuol dire appunto utero) che andava pertanto rimesso a posto attraverso una serie di "frizioni" manuali.

Ovviamente l'idea che infilare le dita dentro la vagina femminile potesse generare godimento e pertanto liberazione nella donna non era nemmeno lontanamente tenuta in considerazione dagli inglesi e dal dottor Dalrymple (Jonathan Pryce), che nel maneggiare con tanto di olio di lino le pudenda delle ricche gentildonne inglesi pensava di fare qualcosa di altamente scientifico.

Poi arriva il giovane assistente, il dottor Mortimer Granville (Hugh Dancy), molto abile nell'arte della mano, talmente abile da non riuscire più a muovere le articolazioni dell'arto a lungo andare e da non essere più in grado di "curare" adeguatamente le isteriche.
Salvo poi scoprire in totale serendipità le proprietà piacevoli dell'elettricità e brevettare, insieme all'amico Edmund (Rupert Everett), un buffissimo antesignano dell'odierno vibratore.
Una scoperta elettrica ed elettrizzante, sopratutto per le donne che a contatto con quel pene metallico e roteante urlano o addirittura cantano di piacere!

Tutto ciò è un vero spasso (considerando anche il fatto che è una storia vera!) e il film si lascia guardare che è una meraviglia.
Il contrasto tra l'ipocrisia sessuale e sessuofoba vittoriana e la modernità di quell'aggeggio di piacere è esilarante e vedere quelle donne virtuose coperte da strati di abiti-tenda, con quelle facce compite e graziose, perdere l'autocontrollo e darsi a gorgheggi orgasmici di ogni tipo, è qualcosa di altamente comico, qualcosa che non ti aspetteresti di vedere in un film in costume.

La parte più femminista che vede protagonista la combattiva Charlotte Dalrymple (Maggie Gyllenhaal), forse è un po' troppo stereotipata e riduttiva, il classico momento di riflessione obbligata dentro un film di pura evasione, ma nel complesso non dispiace e si adatta bene alla natura leggera ma pensante del film.

L'isteria intesa come patologia femminile cessò di esistere solo nel 1952; nel frattempo il piacere femminile autoerotico venne riconosciuto e assecondato e per un regno ingessato come quello dell'Inghilterra vittoriana fu una grandissima rivoluzione, un avanzamento strambo ma importantissimo verso la liberazione del corpo femminile da stereotipi retrogradi e sminuenti.


Commenti

  1. Ma dai! Non sapevo nulla di questo film! Poi adoro Maggie Gyllenhaal...

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  2. Da vedere sicuramente! Ne ho sentito parlare gran bene.

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  3. Mi sono divertita, ma mi aspettavo di più, non so perché! :D

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  4. ahhaa questo ce l'ho in lista da un po', lo voglio proprio vedere!

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  5. @tati: guardalo, è carinissimo e Maggie sempre stupenda :D

    @guasta blog: si si, da vedere assolutamente per una serata leggera e piacevolemte frivola :D

    @melinda: Io non avevo aspettative, forse per questo mi ha divertito e rilassato tanto :D

    @passiflora: credo proprio che ti piacerà, per noi donne poi è una commedia imperdibile :D

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  6. questo è da un po che mi spetta nell'hard disk! in realtà attendo fremente che esca Alps....del greco di Canino...
    buona pasqua e ...chi l'ha detto che la wish list si fa solo per natale? io ho chiesto 10 doni pure a Babbo Pasquale:)
    http://fruhlingdesign.wordpress.com/2012/04/06/wish-list-pasquale/

    un abbraccio

    simo

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