Il mio parere su Le confessioni


Quei film che mah...boh...yawn.

Quei film che si pongono come opere sofisticate e intellettualmente determinate, ambiziose per forma e contenuto, ammantate di un ermetismo d'insieme che vuole ammiccare a qualcos'altro, ma che tirando le somme è solo un vuoto esercizio registico, un andirivieni di personaggi che non hanno granché da trasmettere allo spettatore.


Le confessioni mi è parso così, un film inconcludente, due ore di niente che tentano di darsi uno spessore, una bolla di spunti e riflessioni su argomenti delicati che parte già poco convinta e si sgonfia sempre di più.
Dilatato, votato all'essenziale, al non detto o al detto metaforico, poco interessato al senso del ritmo e a quello della tensione.
Alla fine del film ti rimane solo il mal di schiena per le poltrone scomode del cinema e un senso di sbadigliante perplessità.

Non ho mai visto Viva la Libertà di Roberto Andò (dovrei farlo?), non posso pronunciarmi sullo stile del regista palermitano, ma posso almeno parlare di una certezza come Toni Servillo.

Devo dire che stavolta Toni il magnifico, l'elegante, stratificato, multiforme Toni, non è riuscito a conquistarmi.
L'ho trovato un po' teatrale, carico di se stesso e di quello che è stato nel recente cinema di Sorrentino: la finzione l'ho smascherata subito e ho avvertito la presenza netta della recitazione.
Il suo personaggio non sono riuscita mai a farlo diventare persona.
Roberto Salus con la sua tonaca candida, le sue espressioni imperscrutabili e il suo aplomb metafisico, non convince, non seduce, non è fatto per restare nella memoria.
Si allinea perfettamente alla debolezza generale del ritmo del film.


Ma di cosa parla questo film dal titolo agostiniano?

C'è un raduno di potenti in un contesto lussuoso e asettico in Germania, un G8 di politici con l'aggiunta di una rock star, una scrittrice famosa e un frate, una location alla Youth, la scomparsa misteriosa della loro guida, il direttore del Fondo Monetario Internazionale, e la confessione che costui ha fatto poco prima al suddetto frate.    
C'è uno scompiglio che si manifesta con pacate attese e dilatate prese di posizione, c'è una decisione da prendere, una confessione da svelare, il mondo fuori che attende.


Ad un certo punto, in un momento di noia troppo corposa, ho pensato, o meglio, sperato, che il film divenisse qualcosa alla Agatha Christie, un'indagine serrata su una morte misteriosa e un processo di rivelazioni e smascheramenti.
Sapevo che non era questo il genere, ma ho sperato nel giallo, nel thriller, in qualsiasi cosa avesse un briciolo di dinamismo in più.

Invece, ovviamente, Le confessioni, si mantiene in uno stato di sospensione e di inconsistenza che, personalmente, mi ha snervato. Il "sorrentinismo", ossia la tendenza a imitare l'inimitabile, a prendersi pause stilistiche senza contenuto, mi indispone.
Non una sola virata decisa, nemmeno un colpo di scena o una scena che fa colpo, solo aria fritta, chiacchiere pseudofilosofiche su economia, etica, religione, e altri massimi sistemi, attori-personaggi senza appeal e vuoti cosmici nell'intreccio (e nel senso).

Che significa questo film? Vuole farci riflettere sulla realtà politica di oggi con modalità surreali? Vuole farsi beffe del potere contrapponendogli una figura votata all'essenziale economico e verbale? Vuole parlare del tempo e del suo valore? Boh.

"Perdere tempo non ha mai fatto male a nessuno" dice il monaco ad un certo punto del film e, con un ironico senno di poi, mi sembra l'unico modo per accettare senza troppo fastidio la perdita di tempo che è Le confessioni.


Commenti

  1. Invece ho visto Viva la libertà, tra l'altro è stato trasmesso sulla Rai recentemente, devo dire che mi era piaciuto molto. Un film diverso dal solito, sul conflitto interiore tra moralità e spregiudicatezza. Nel calderone ci finiscono tante cose: amore, fratellanza, politica, identità personale.
    Dal trailer le premesse erano buone, ma avevo deciso di vederlo più avanti in qualche arena estiva. Ma il tuo giudizio fa vacillare la mia decisione.

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    1. Ti direi di provare comunque a vederlo, considerando anche che hai apprezzato Viva la libertà, ma sono abbastanza sicura che potrebbe lasciare perplessa e annoiata anche te ;)

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  2. Non potrei essere più d'accordo... anzi, io sono stato molto più "cattivo" di te! :)

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