Ciao, TUTTI i post di questo mio blog-pezzo di cuore rimarranno qui per chi vorrà ancora leggerli, questa sarà sempre la loro casa, ma io ho preso i miei libri e mi sono trasferita qui . Se volete passare per una visita sono contenta.😘
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Il mio parere su Chiamami col tuo nome
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L'amore è potente, non c'è scampo. Se è amore giovane, quello acerbo e totalizzante dei diciassette anni, è più che potente, è la vita stessa che prende forma e impatta, è il debutto all'esserci, al sentirsi e al sentire. Prima di provare un amore giovane nessuno è davvero vissuto. L'amore di Elio e Oliver è un detonazione di vita, un concentrato di sconsideratezza ormonale, squilibrio psicofisico, overdose di sensi e di baci, abbandono all'estasi senza il triste contegno di chi sa che non potrà durare. Una cosa che pulsa e palpita forte. Il loro è un carpe diem di estiva pienezza, un darsi e dare senza pensare a ciò che si perderà, a ciò che ne uscirà rotto. C'è qualcosa di violento e sensuale nel loro inesorabile catturarsi, c'è il nuovo che aspetta di essere inaugurato e c'è il già noto che ha bisogno di essere rinnovato. C'è l'età della fragilità e della libertà totale di essere fragili e c'è l'età un po' più consa
I Love Books: 151. Assassinio sull'Orient Express
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C'è un'intramontabile smania in me (tu chiamala se vuoi fissazione) di leggere il libro da cui è tratto un film (o una serie tv) subito prima o subito dopo l'uscita in sala. Devo padroneggiare la materia, conoscerla in entrambe le vesti, avere voce in capitolo per dire "era meglio il libro" (e più di rado "era meglio il film/la serie tv" ). Dunque, in vista dell'uscita del nuovo film di Kenneth Branagh Assassinio sull'Orient Express (di cui parlerò in un apposito post), mi sono procurata il romanzo omonimo di Agatha Christie e sono salita in carrozza insieme a Poirot e a tutti gli altri imputabili passeggeri. Persona assai amabile questo Monsieur Hercule Poirot provvisto di baffoni esagerati, testa a forma d'uovo, manie di perfezionismo e intuito investigativo di gran classe, senza eccessi. Così come è amabile il libro nella sua attitudine ludica e nella sua furbizia. Agatha Christie doveva essere una signora inglese assai beffa
I Love Books: 150. Indignazione
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Trovate altri miei atti di fede nei confronti di Philip Roth qui , qui , qui , qui , qui , qui , qui . Il suo talento nella scrittura è qualcosa di simile all'onnipotenza e anche nei romanzi brevi sono contenuti ordigni esplosivi di miracoloso effetto. Quando leggo Roth dopo mi capita sempre di applicare ciò che ho letto alla mia personale esperienza di essere umano, mi capita di pensare "anch'io a volte agisco così" , di relazionarmi con ciò che leggo ben oltre la mera attività del leggere. Le sue storie di ineluttabilità, di errore e di mille altre variabili dello spettro umano si riversano su di me per giorni e giorni. Roth sa tutto di me e di noi. Con Indignazione è accaduto ancora. La parabola discendente del protagonista - fulminea e rovinosa - ci riguarda in qualche modo tutti. Un incontro può sconvolgere un progetto di vita. Una caparbietà eroica può trasformarsi in una rovina. Certe volte ci impuntiamo su qualcosa, un'idea, un cred
Serie tv Netflix: Stranger Things 2
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Le soddisfazioni più grandi oggi me le dà Netflix . Sto diventando sempre più un automa da divano ma almeno soddisfatto. L'anno scorso ho dichiarato tutta la mia riconoscenza ai fratelli Duffer in questo post . Quest'anno confermo ogni parola della mia dichiarazione e ne aggiungo poche altre. Accomodarsi per la seconda volta nell'estetica anni '80 della serie è stato spontaneo, quella meraviglia ormai la conosciamo bene. Le citazioni hanno continuato a dare la gioia della celebrazione a chi ha più di 30 anni come me (quella dei Ghostbusters sopra tutte), ma in questa stagione si sono messe un po' da parte, si sono integrate nel sistema. L'essenza di Stranger Things è proprio il citare e il far rivivere anni lontani e questo ormai è un dato di fatto e di stile che non si sposta da lì (per fortuna) e non ha bisogno di esternazioni nette. È il contenuto narrativo a brillare, anche nelle tenebre ramificate che attraversano ogni cosa, in questa se
I Love Books: 148. Allontanarsi + 149. Tutto cambia (La saga dei Cazalet)
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Non dirò nello specifico di cosa parlano questi ultimi due volumi e come lo fanno perché mi ripeterei (vedi i miei devotissimi post sul primo , secondo , terzo volume). Questa è una delle poche saghe coerenti e omogenee per bellezza e stile in ogni volume . È come un flusso di narrazione unica interrotto solo dalla scansione editoriale. Se vi è piaciuto il primo, sarà la stessa identica cosa con il secondo, il terzo, il quarto e il quinto. Vi dico invece, perché, nella sua globalità, questa saga ha conquistato schiere di lettori, vi dico qual è, secondo me, il suo raffinato superpotere. - Credo sia sopra ogni cosa la sua umanità , declinata in ogni possibilità caratteriale, in ogni esperienza di vita, in ogni fallimento, in ogni possibile combinazione di benessere e malessere. Ci siamo specchiati dentro l'umanità cangiante di questa saga, la sua coralità ci ha permesso di identificarci ora in uno ora in un altro dei suoi personaggi. Ogni angoscia, ogni speranza, og
Il mio parere su Blade Runner 2049
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Vi dico subito perché mi è piaciuto (voglio provare ad essere sintetica). - Perché riesce nella quasi impossibile impresa di umanizzare tutta la carica artificiale, fredda e cibernetica che i film distopici e fantascientifici hanno . Ho già detto in altre occasioni che tutto ciò che è futuro ipercinetico e megalomania ingegneristica non fa al caso mio, che il filone sci-fi non riesce a trasmettermi nulla, ma poi ho visto Arrival e ho creduto alle lacrime che possono derivare dalla fantascienza e persino alla raffinatezza che può avere se narrata con lo sguardo giusto. Anche Blade Runner 2049 tocca il cuore, quello umano, ed è un miracolo da questo punto di vista. Se Blade Runner 2049 è un replicante, è di quelli fatti bene, con i sentimenti e le emozioni. - Perché ha lo statuto di un blockbuster da milioni di dollari, ma l'anima di un film intimista e filosofico . È stupefacente ritrovarsi immersi in pause contemplative e in indugi riflessivi quando quello che ci aspett