Il mio parere su Saving Mr. Banks


La Disney che fa un film sulla Disney può sembrare il trionfo del commerciale megalomane, una cosa che all'imperiale Walt sarebbe piaciuta tantissimo.

I detrattori dell'aspetto plutocratico della Walt Disney Company e quelli che credono alle leggende metropolitane su Walt, sicuramente storceranno il naso di fronte a questo film, ma sbagliano di grosso perché quella di Saving Mr.Banks è un'operazione tutt'altro che autoreferenziale.

Sono grata a Walt Disney perché ha creato l'immaginario della mia infanzia e l'ha fatto nel migliore dei modi, perché ha animato la mia mente di bambina con l'animazione più bella che possa esserci e perché mi ha salvato mille volte dalla noia.
Mary Poppins è una di quelle icone di fantasia che non si scordano mai e supercalifragilistichespiralidoso è una parola inesistente che continua ad esistere da decenni.
Quindi ho avuto intenzioni d'amore pregiudiziali verso questo film.
Ma mi sarebbe piaciuto anche se fossi stata un'antidisneyana.

Saving Mr. Banks (di John Lee Hancock, 2013) ha un tocco di buonismo disneyano quanto basta, ma non è affatto stucchevole o banalmente autocelebrativo e non è un film per bambini.

In primo piano non c'è il Walt Disney di Tom Hanks e la Disney, ma la Pamela Lyndon Travers di Emma Thompson con il suo amore di tipo materno per la sua opera, la sua intoccabile Mary Poppins.

La cosa che mi ha conquistata di questo film è proprio questo: l'attaccamento alla propria creatura letteraria, soprattutto se essa è un pezzo di vita, di memoria, una ferita, una dedica, un riscatto.

Dietro l'antipatica londinese tutta snobismo e tazze di tè al latte si cela una donna umanissima, una scrittrice di nobili valori letterari.
Il suo atto di severo rispetto per la sua creazione, che sconfina nell'antipatico e nell'intrattabile, io l'ho trovato romantico e commovente, una storia d'amore tra un'autrice e il suo grande libro, tra una donna e una tata immaginaria piovuta dal cielo, ma anche da dure esperienze di vita vera.

Il cuore palpitante di Saving Mr.Banks è fondamentalmente questo.

E poi c'è anche la musica, quei motivetti marypoppinsiani che tutti riconosciamo all'istante e che danno al film un piglio incantevole che è quasi un cinguettìo quando Pamela/Emma rischia di diventare troppo pesante (io ho adorato questa sua pesantezza acida, il suo essere così stronza ed elegante!).

Tutto ciò che ha a che fare con la storia della Disney e di Walt Disney è secondario e accessorio e anche Tom Hanks, seppur perfetto nella parte, non attira più di tanto l'attenzione, non come Emma Thompson almeno.

Saving Mr. Banks è un film sul making of del film tratto da Mary Poppins, ma soprattutto è un film sull'importanza di preservare, nel passaggio dalla carta alla pellicola, le intenzioni, il dolore e l'amore di chi ha scritto l'opera, perché dietro la fantasia c'è sempre una verità, e il surreale è sempre un po' reale.


Commenti

  1. Strano a dirsi mi incuriosiva, e questa tua recensione mi invoglia alla visione :)

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  2. devo vederlo... adoro il mondo disney e tutto ciò che rappresenta e mi incuriosisce la storia dietro la realizzazione di mary poppins

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  3. Sono d'accordissimo con quello che hai detto, a me è piaciuto parecchio!

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  4. Ne ho scritto anche io l'altro giorno, e con piacere noto che condividiamo lo stesso pensiero!

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  5. Grande Emma Thompson, inspiegabilmente non candidata agli Oscar.

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