Il mio parere su Source Code
Scusate la mia assenza e la mia recente carenza di post, (se mai ve ne foste accorti!), ma è un periodo un po' turbolento per me...
Anyway, questo venerdì sono andata al cinema a vedere SOURCE CODE; ho scelto di vederlo a scatola chiusa, senza aver letto nulla, animata solo dall'ammirazione incondizionata per il regista Duncan Jones che avevo trovato geniale, originale, altamente autoriale, sfacciatamente indipendente nel suo primo lungometraggio Moon (2009).
Sarà il pregiudizio positivo e inattaccabile, visto che si tratta del figlio di quel pazzo genio di David Bowie, ma trovo che questo regista ci sappia davvero fare con la macchina da presa, con la pellicola, con il cinema di un certo livello qualitativo, e guardando Source Code ne ho avuto la conferma.
La trama, abbastanza complessa se non impossibile da spiegare, può essere riassunta superficialmente così: un uomo (Jake Gyllenhaal, sempre bravissimo ed espressivo ) con l'aspetto di un altro si trova su un treno diretto a Chicago che sta per esplodere a causa di una bomba; il treno esplode, muoiono tutti. L'uomo si sveglia come da un incubo e si ritrova in una sorta di capsula spaziale collegata a dei monitor. L'uomo riceve da una donna in divisa (Vera Farmiga) l'incarico di ritornare più e più volte indietro sulla scena dell'attentato, ogni volta solo per la durata di otto minuti e di tentare di sventarlo. Come ciò sia possibile lo scoprirete solo guardando il film!
A metà tra fantascienza distopica, film d'azione e filosofia esistenzialista, Source Code intrattiene, avvince e convince, è una piccola imperdibile perla che va ad affiancarsi armonicamente al già prezioso Moon.
La fantascienza di Duncan Jones non è mai fredda, metallica, asettica, ma umana, vibrante, passionale; dietro e dentro macchine, capsule, incubatrici futuristiche si celano uomini che piangono, che amano, che commuovono, ci sono storie che strizzano l'occhio alla filosofia, alla poesia, alla vita vera.
Questo regista mi piace perché sa trasformare un genere di per sè un po' glaciale e disumano in magnifiche storie avvincenti e commoventi, profonde e calde: niente eccessi ipertecnologici nè balle spaziali tipici del genere, ma storie profondamente umane, adatte ad un pubblico sia maschile che femminile, dedicate universalmente a chi ama riflettere al cinema, oltre che sprofondare nella propria poltrona rapito ed estasiato per ciò che guarda.
Intelligenza e capacità di intrattenere, contenuto e azione, stile personale e adesione perfetta al genere, indugiare sul pensiero e velocità dei ritmi: andate a vedere Source Code e vivrete entrambe queste coppie di esperienze targate Duncan Jones!
Ho sentito pareri profondamente discordi, su questo film. A breve mi cimenterò anch'io.
RispondiEliminaStaremo a vedere.
di cosa parla il romanzo che stai leggendo ? da qui vedo la luna ?
RispondiEliminaMr.Ford, aspetto di leggere il tuo parere :D
RispondiEliminaAleja Da qui vedo la luna è la storia di una ragazza-barbona francese che ama la scrittura e che si ritrova a scrivere un libro...Non aggiungo altro se lo vuoi leggere!
RispondiEliminaPresto cmq scriverò un post proprioo su questo libro :D Se ti va seguimi!
Esistenziale...il termine giusto per la filosofia di Jones!!!
RispondiEliminasi, filosofico ed esistenziale!
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