Il mio parere su Tutti pazzi per Rose



Sono tornata da poco da Parigi e mi porto ancora addosso quell'innata aura retrò della città, quel sentore delizioso di belle époque che rende il ritorno al panorama di provincia estremamente malinconico e stridente, volgarmente contemporaneo.

Una commedia come Tutti pazzi per Rose (Populaire, di Régis Roinsard, Francia, 2012) era quello che mi ci voleva per ritrovare parte di quel classico stereotipo francese che tanto stereotipo non è, quel romanticismo stucchevole ed estremamente gradevole agli occhi come un macaron rosa fucsia.

La cosa che mi è piaciuta in questa commediola fresca e sbarazzina è il suo essere un modello perfetto di commedia anni '50-'60: non recupera il passato in chiave moderna, ma è una vera e propria opera filmica di quegli anni, ha ritmo, dialoghi, situazioni, ingenuità tipiche dei film-fiaba hollywoodiani con Audrey Hepburn. Il 2013, eccezion fatta per una scena di sesso completamente e modernamente fuori luogo, sembra un futuro lontano ed è questa graziosa e perfetta sospensione temporale la grande magia vintage di Tutti pazzi per Rose.

La storia di per sè è sciocchina e naif, la canonica ragazzotta di provincia che sogna l'emancipazione e qualcosa di più della bottega del padre e che, da goffa segretaria principiante, si scopre campionessa di dattilografia, il tutto attraverso l'ovvia mediazione di una figura maschile un po' tenebrosa che finisce con l'innamorarsi di lei.

Però tutto è così grazioso, elegante, dai toni pastello che ci si dimentica di storcere il naso di fronte alla banalità del plot e alla leggera idiozia del film e ci si ritrova piacevolmente indietro di mezzo secolo, tra gonne vaporose e chignon perfetti, macchine da scrivere d'antan e occhiali da vista da gatta, buffe competizioni femminili a colpi di tasti e divismo alla buona.

E' la stessa protagonista Déborah Francois nel ruolo di Rose Pamphyle il pasticcino del film, una sorta di Amelie Poulain d'epoca più monella e svampita, di figura femminile alla Mad Men ma molto più candida e autoironica. Ha le fattezze leggiadre di Audrey, la malizia bionda di Marylin e tutte le carte in regola per diventare un'icona patinata, dentro e fuori dal film.

In Tutti pazzi per Rose Parigi a dire il vero si vede poco, ma l'atmosfera del film, così stilosa, luminosa e rosa, è la fraganza perfetta dell'incantevole città francese e riesce facilmente a inebriare.



Commenti

  1. Che coincidenza, l'ho finito di vedere una mezz'ora fa :)
    Piacevole. Ne parlerò questa settimana.

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  2. Ne ho letto praticamente solo bene: mi sa tanto che dovrò recuperarlo.

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    1. sì recuperalo, è molto carino, forse un tantino femminile ma io l'ho visto con il mio ragazzo a fianco e non ha sbuffato o borbottato mai ;)

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  3. a me è piaciuto parecchio,e sebbene non sia stato particolarmente pubblicizzato sono riuscita a non perderlo!

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    1. è vero, non è stato molto pubblicizzato! Io ne sono venuta a conoscenza seguendo la BIM su facebook :)

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  4. La scena d'ammmore io non l'ho trovata così fuori luogo. E devo dire che non è un film così idiota (le hai viste certe schifo-commedie americane?) questa è altra cosa, davvero carino.

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    1. la scena d'ammore a me è sembrata piuttosto "hard" (!) rispetto all'innocenza anni '50 del film, in un film di quell'epoca non si sarebbe mai mostrato più di tanto :)
      Con "leggera idiozia" intendevo dire che si tratta di un film leggerino, ma in modo simpatico...Lo stile è davvero carino, è stato piacevolissimo vederlo!

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