Il mio parere su Her


Her (di Spike Jonze, 2014) è un film paradossale e romantico. Unendo il paradosso e il romanticismo il risultato è un film bellissimo, dotato di una grazia e di una profondità che non ti aspetteresti.
Essendo l'amore un grande paradosso, Her è anche un film in qualche modo naturale e di immediata empatia, pur parlando di un amore innaturale.

Se penso ad un amore 2.0 virtuale, mediato da uno schermo o da un dispositivo portatile occasionalmente usato per telefonare, ad un amore non nato da una frequentazione live epidermica e occhi-su-occhi, mi sento male e detesto più che mai la mia epoca di banalità sentimentale e di volgare rapidità di contatto che è sempre più distacco.

Pensare di trovare romantico un amore tra un uomo e un sistema operativo è assurdo come assurda è la situazione proposta da Spike Jonze. Ma quando c'è di mezzo Spike Jonze c'è sempre del paradosso e dell'assurdo e la cosa magnifica è trovare umanità e senso profondo all'interno di questi stilosi nonsense. L'anomalia diventa poesia. La fantascienza sentimentale diventa palpitante love story.

E infatti Her è uno dei film più romantici che abbia mai visto, il manifesto futurista di un amore wireless e fisicamente inesistente, ma di grande intensità; è l'ipotesi irrazionale di nuove consistenze sentimentali che generano le solite, classiche, sempiterne ferite al cuore.

Her è umano pur mettendo in scena un amore disumano, è struggente pur parlando di un amore ridicolo, dalle fondamenta grottesche e distorte, è commovente, ma mai patetico perché di un'originalità fisiologica spiazzante.
Al di là della tipologia d'amore di cui si parla (una tipologia ancora inedita!), è l'amore stesso il protagonista del film, con tutte le sue fenomenologie connesse, i suo stadi, le sue idiosincrasie;
l'amore come forma di follia "socialmente accettata", in ogni tempo e in ogni dove.

La regia di Jonze è sempre indipendente, sospesa, a tratti onirica, ed è una delle cose più di stile che abbia mai visto al cinema; lo stesso vale per le sue sceneggiature che sono sempre invenzioni, colpi di genio, prospettive narrative diverse e anti-noia.

Amo quest'uomo creativo dai tempi in cui amo i R.E.M. (più o meno da sempre) e dalla scoperta di alcuni videoclip che ha diretto per loro; lo considero uno dei più interessanti generatori di assurdo e di surreale credibile, è un po' il mio Murakami Haruki del cinema!

In Her la suggestiva estetica jonziana sposa alla perfezione il volto di Joaquin Phoenix e la voce di Scarlett Johansson.
Lui è il perfetto prototipo del tipo solitario, asociale e sensibilissimo che interpreta e l'aspetto hipster che ha nel film gli dona tantissimo: con la sua interpretazione rientra a pieno titolo nella categoria degli intoccabili, delle neo-icone anti-mainstream.
Lei è pura sensualità sonora ed è per questo che il film va visto SOLO ED ESCLUSIVAMENTE IN LINGUA ORIGINALE SOTTOTITOLATO.
Sappiate che vederlo doppiato è come non vederlo o come vedere qualcos'altro, è uno dei casi di lost in translation più clamorosi della storia del cinema, un vero peccato.

Aggiungiamo all'idillio uomo-voce e al pacchetto di cose belle del film pure le presenze brevi, ma super carismatiche di Rooney Mara e Amy Adams e abbiamo una poesia, indie e indimenticabile.




Commenti

  1. Ancora non sono riuscita a vederlo, devo rimediare al più presto!

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  2. Un piccolo capolavoro di sentimento. Il film di Jonze, assieme a "S1m0ne" di Andrew Niccol (mal fatto, ma con una idea potente), descrive quello che sarà il futuro: ci innamoreremo di avatar, la comunicazione sarà obsoleta, preferiremo una realtà virtuale e le case di produzione cinematografica e videoludica ci lucreranno (è di pochi giorni fa la presentazione del Project Morpheus, un visore di realtà virtuale per PS4, ancora solo un prototipo).
    Jonze ha il grande merito di non scadere mai nella banalità e il film ci fa credere che prima o poi Theodore e Samantha si incontrino dal vivo. Non ti dico le lacrime che ho versato durante, ma soprattuto nello splendido finale (colonna sonora perfetta).

    Comunque dalle mie parti c'è un premio per te ;)

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  3. è una storia talmente insolita ed interessante che mi ha incuriosita da subito... Spero di avere un po' di tempo per andarlo a vedere prima che lo tolgano dalle sale... ;)

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  4. Bello il raffronto con Murakami! Condivido in pieno, soprattutto il fatto di goderselo in lingua originale: in questo caso è assolutamente indispensabile!

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  5. Prima o poi doveva arrivare il nostro "momento di rottura" e, credimi, io sapevo che su questo film non saremmo state d'accordo! ;)

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  6. Assolutamente d'accordo (ma quanti miei commenti ai tuoi post sono iniziati così?). Uno dei film più romantici mai visti, e io sono una romanticona... ho apprezzato tantissimo il tuo paragone con Murakami, non ci avevo pensato ma è vero! :-D

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