Il mio parere su The Imitation Game



Benedict Cumberbatch ai miei occhi ha assunto le fattezze definitive e immutabili di Sherlock e questa mia percezione distorta e ostinata mi ha fatto sovrapporre per buona parte del film il detective della serie tv al personaggio di Alan Turing.

In certe scene di The Imitation Game ho avuto la certezza di trovarmi di fronte ad una puntata di Sherlock, specie nei primi momenti in cui emerge la genialità intuitiva ai limiti dell'autismo di Alan Turing e i suoi momenti di euforici eureka. Identici, ai miei occhi, a quelli del detective di Baker Street.

Un problema mio o una mancanza di versatilità da parte di quella strana e affascinante creatura britannica dagli occhi di gatto e dall'ovale alieno? Probabilmente entrambe le cose.
Di certo Cumberbatch non è uno sprovveduto nell'arte della recitazione, ma in questo film a mio parere non va oltre la sufficienza e oltre lo schema del copione che ha studiato.
Gli ho preferito di gran lunga Keira Knightley e questo mi stupisce non poco.

Fatta questa doverosa e personale premessa, dico che il film, sebbene ben confezionato e sceneggiato, sebbene gradevole e (tutto sommato) ben recitato da tutti, non mi ha emozionata praticamente mai.
Coinvolgimento emotivo atteso per due ore e mai pervenuto.

Quello che ho visto è una storia vera straordinaria ridotta a cinema ordinario, accademico e privo di personalità registica. Un film garbato e contenuto, ma fin tropo trattenuto nello stile e nel carattere, del tutto privo di brillantezza e guizzi di personalità.

Un film da manuale del politicamente corretto insomma, concepito per far incetta di nominations agli Oscar (e magari anche per vincerli) e per far colpo, come un bravo alunno giudizioso che non si alza mai dal banco, sulla severa maestra Academy.
Ma io dico che se esiste un Dio del cinema e una giustizia cinematografica superiore, The Imitation Game non vincerà nulla. In caso contrario diventerò una cinefila atea.

Alan Turing è stato un genio, ha aperto mondi e decifrato enigmi, ha partecipato alle vicende belliche con l'arma più potente di tutti, il cervello e ha superato le barriere della diffidenza collettiva e dell'impossibile.
La sua vicenda è materiale storico-biografico di grande impatto narrativo e cinematografico, ha in sé naturalmente la predisposizione al cinema, allora mi chiedo: perché nel film tutto ciò appare come depurato da ogni originalità e depersonalizzato? Perché tutto lo straordinario appare canonico e perfino ordinario?
Perché pur sapendo poco di Turing ho avuto una percezione insistente di déjà vu narrativo?

La risposta credo sia questa: The Imitation Game è un film che imita altri film del filone "genio incompreso" e che manca totalmente di stile e di una sua peculiarità registica.
Il classico film con una regia fantasma che si autoannulla a favore della forma standard e della canonizzazione di un genere. Il classico film che ti serve come didattica su un argomento poco noto, ma che non ti lascia nulla a livello emotivo.
Ho scoperto il mondo geniale di Turing grazie al film, ma i modi del film li dimenticherò presto.

Avrei voluto arrabbiarmi e addolorarmi di più, soprattutto per quel riguarda l'omosessualità di Turing, condannata atrocemente dalla Corona britannica e vero grande dramma della vita dello scienziato.

Eppure nel film non c'è molto spazio per questa dimensione, per quella parte della vita di Turing più scomoda e audace e per il tipo di denuncia sferzante che poteva dare carattere e impeto al film.

Tutto è a malapena citato e poco approfondito per non creare disagio e per non eccedere mai; uscire dagli schemi garbati filoaccademici è impensabile per un film del genere che sa bene a quale pubblico rivolgersi (ai buonisti, per intenderci) e come farlo (nel modo più anonimo e scolastico possibile).

Se cercate qualche scossa in più dal cinema, se volete sentire le unghie della settima arte affondare senza esitazioni nella vostra pelle, se amate il cinema che sa esporsi e farsi ricordare come fece Alan Turing, credo che The Imitation Game vi deluderà parecchio.
Ed è un vero peccato perché una figura geniale e ingegnosa come quella di Turing, meritava un film geniale e ingegnoso, un film che fosse meno decriptato nello stile e nelle scelte, meno ovvio e più furoreggiante.




Commenti

  1. direi che viviamo proprio su due diversi pianeti, molto ma moooooooooooooolto lontani. Benedict Cumberbatch poi, io capisco che non possa piacere fisicamente ma non versatile non l'avevo mai sentito, nemmeno dai suoi detrattori più accaniti http://firstimpressions86.blogspot.com/2015/01/the-imitation-game.html

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  2. Si possono avere pareri diversi e vivere comunque sullo stesso pianeta ;)

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  3. Non ho ancora visto il film ma mi piace molto il tuo approccio al cinema e la tua visione di come dovrebbe essere! Ormai i film sono quasi tutti mediamente ben fatti ed è raro trovare l'eccellenza, la novità, il brivido. Forse ne escono troppi e noi vediamo ormai milioni di storie tra cinema, tv e pc. E' difficile sorprenderci ed emozionarci o forse è davvero un film non riuscito, chissà.

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    1. Quando lo vedrai, se lo vedrai, ti saprai dare una risposta...Aspetto un tuo riscontro 😉

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  4. A me invece è piaciuto molto, non tanto quanto La teoria del tutto, ma mi è piaciuto!!Cumberbatch ormai io l'ho adoro, secondo me è bravissimo e in ogni film che vedo mi convince sempre di più!!
    Ma giustamente...il mondo è bello perchè è vario!! ^^
    Su una cosa sono d'accordo, non vincerà nessun oscar o almeno non quelli per gli attori e il miglior film!!

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    1. Guai se avessimo tutti le stesse idee, opinioni e percezioni 😊
      Sugli Oscar staremo a vedere...

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  5. "Un manuale del politicamente corretto..." non potevi trovare una sintesi migliore: ottima definizione! Sono d'accordo al 100%

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  6. Il film l'ho trovato anche io un po' freddino a livello emotivo, però la sceneggiatura è accattivante e parecchio riuscita, quindi alla fine mi è piaciuto, sarà che non avevo aspettative particolarmente elevate.
    Di Oscar comunque non se ne merita...

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    1. la sceneggiatura è sicuramente più curata e umana della regia, ma non mi ha convinto lo stesso :/

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  7. D'accordissimo sia sulla "freddezza" molto british del film e sul suo essere troppo politicamente corretto e un po' una marchetta acchiappa Oscar... non mi è poi di spiaciuto così tanto, ma mi aspettavo molto di più soprattutto visto il soggetto del film e il protagonista... Cumberbatch in alcune scene ricorda Sherlock, vero, ma l'interpretazione è stata una delle sue migliori...

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    1. Dici? Io Invece Cumberbatch, che trovo perfetto in Sherlock, qui mi è sembrato bravo ma come può esserlo un secchione che ha studiato alla perfezione, ma che manca di un brillio, di quel qualcosa in più. In certe scene mi è sembrato, come dire, fin troppo "perfetto"...

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  8. il film mi è piaciuto moltissimo.
    debbo dire che tra i biopic visti, che andranno agli oscar, è quello che maggiormente mi ha affascinata.
    il protagonista maschile è bravo, energico, ed ha quella faccia perfettamente riconoscibile, che te lo fa entrare in testa... bene o male non lo so, ma io ho apprezzato!

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