Il mio parere su Whiplash


Avete presente una di quelle scene feroci da ring alla Rocky Balboa in cui il volto del pugile è un informe ammasso di sudore e grumi di sangue, un'unica smorfia di dolore e stoica sopportazione di esso, di cedimento imminente e di sfida esasperata alla resistenza fisica?

O anche una di quelle scene da addestramento bellico esagerato dei film di guerra americani, in cui il giovane soldato di turno viene vessato e sopraffatto da addestratori dai modi fascistissimi il cui unico obiettivo sembra l'umiliazione beffarda? (Inevitabile pensare a Full Metal Jacket guardando il film!).

Whiplash (di Damien Chazelle, 2014) è più o meno questo in versione musicale ed è un film bellissimo, dotato di una carica energetica contagiosa e di un'aggressività rigenerante, euforizzante.

Un film sul sacrificio e sull'allenamento costante ad esso, sul mettere alla prova i propri desideri con spietate sedute di verifica, per vedere fino a che punto sono veri e resistenti. Un film sull'ostinazione giovanile e sulla severità cinica di chi crede ad essa e alla sue potenzialità vulcaniche.

Andrew Neiman (Miles Teller) è un giovane e promettente batterista jazz che nel suo percorso di formazione al conservatorio Shaffer di New York si imbatte in Terence Fletcher (J.K. Simmons), maestro dai modi a dir poco feroci, allenatore, aggressore, motivatore, demotivatore eccezionalmente bastardo.
Un uomo dall'aspetto nazi e dall'incazzatura iperbolica che sembra avere sprazzi di umana benevolenza solo quando parla di Charlie Parker.
Per il resto del tempo è un lupo crudele dedito allo sterminio di agnellini aspiranti musicisti.

Un film a due, anzi a tre considerando la presenza preponderante e dolorosa della batteria, uno strumento che in Whiplash appare come una macchina da guerra, un'arma che richiede sforzi fisici impressionanti per essere maneggiata bene e sublimata.

Un film indipendente in perfetto stile Sundance, originale perché focalizzato su una versione inedita del far musica jazz, divertente e straziante insieme soprattutto grazie al personaggio di Fletcher che fa ridere per il suo talento sboccato nel mortificare, ma che fa anche una gran paura.
J.K. Simmons è grandioso in questo ruolo (Oscar meritatissimo), così fisico, brutale e allo stesso tempo fine nel suo sentire la musica, nel suo esigere tempi perfetti ("Not quite my tempo" lo dirà almeno mille volte!), nel suo impeccabile orchestrare.

Anche Miles Teller mi è piaciuto molto; il suo Andrew è quel tipo di ragazzo geniale e disadattato che fa sempre presa su di me, un mix di tenerezza e di ferocia adrenalinica, di dolcezza sbarbata e di capacità quasi erotica di suonare la sua batteria.

Per una volta niente romanticismi da sogno raggiungibile, niente poetici slanci didattici alla "O Capitano, mio Capitano", nessuna soluzione facile, nessuna forma di buonismo.
In Whiplash i desideri vengono bastonati e allenati alla resistenza, vengono posti al vertice di una scalata militare fisica e psicologica e lo spettatore soffre, freme, si esalta, scuote la testa a ritmo di musica jazz, suona la batteria nell'aria insieme al protagonista e tutto ciò è bellissimo, una catarsi, uno spettacolo sferzante che non dà tregua alle orecchie e agli occhi.

La musica jazz non è mai stata così spietata!


Commenti

  1. Insomma, questo film ha messo d'accordo tutti, da quel che vedo ^^'

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  2. Derivativo e citazionista, ma indubbiamente un film di grande fascino, diretto magistralmente e interpretato anche meglio.

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    1. interpretazioni davvero sorprendenti, continuo ancora a pensarci a distanza di giorni!

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  3. Uno dei film più belli che ho visto quest'anno. Finalmente l'apologia (per quanto violenta) dell'impegno sopra il "dono" :)

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    1. Anche per me uno dei migliori se non il migliore di quest'anno :D

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  4. Sono completamente d'accordo ^^
    L'ho adorato anche io!

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