Il mio parere su Dark Places - Nei luoghi oscuri
Su questo film ho poche considerazioni da fare; è anonimo e inefficace e fa parlare poco di sé.
I luoghi oscuri del titolo credo siano quelli della memoria personale e collettiva in cui andrà a finire o in cui è già finito in fase di distribuzione. In pratica è come se questo film non esistesse. Per fortuna.
Quando ho letto il nome di Gillian Flynn (il film è l'adattamento cinematografico del suo romanzo Dark Places) ho subito accordato la mia fiducia alla pellicola e alla sua qualità thriller, mi sentivo protetta da fregature e pronta ad un po' di azione nera come si deve.
Del regista Gilles Paquet-Brenner (ma chi è?) non sapevo nulla, ma il supporto letterario mi faceva ben sperare.
Mi aspettavo una cosa tesa e mozzafiato alla Gone Girl - L'amore bugiardo (anch'esso tratto da un romanzo della Flynn, ma con esiti di tutt'altro stile), uno di quei thriller dall'impianto solidissimo che intrattengono e caricano di adrenalina, e invece Dark Places è un'occasione sprecata, una pellicola debole e immediatamente dimenticabile.
Tra l'altro comincio a stancarmi di questa Charlize Theron sempre mascolinizzata, lesbizzata e calata in ruoli di squallore esistenziale che sembrano dire "sì, sono una figa spaziale, ma sono brava nei ruoli da brutta problematica". Che poi, un conto è Monster, un conto è farle indossare tute e cappellini da baseball pensando che nessuno si accorga di lei, ma solo del suo profondissimo personaggio.
Suvvia, le parole dark e Charlize Theron non possono stare insieme! Quella donna emana luce dorata, bagliori di accecante bellezza e questo film, per funzionare, aveva bisogno di una creatura davvero buia, non di un travestimento.
L'intreccio era thriller e dark al punto giusto da dar vita ad una pellicola avvincente e tenebrosa.
Un massacro, l'infanzia traumatizzata, il passato che ritorna, il traballare delle certezze, la ricerca spietata della verità definitiva.
Un viaggio nei luoghi oscuri della propria memoria, laddove i dubbi si travestono da accomodanti certezze, ma tornano sempre a dare il tormento.
Una storia potenzialmente intrigante, predisposta alla destabilizzazione e orientata verso vari tipo di disagio.
Peccato manchi l'approfondimento psicologico su ogni fronte, ma sopra ogni cosa la TENSIONE, l'apprensione, quelle svolte brusche, quelle sensazioni coinvolgenti e disturbanti che un thriller dovrebbe dare allo spettatore per legge.
Qui invece è tutto molto blando, i luoghi oscuri non sono così oscuri o lo sono in modo ridicolo, i colpi di scena non colpiscono quasi per niente, le rivelazioni non scombussolano e Charlize Theron nei panni della traumatizzata e incazzata Libby Day, non convince abbastanza e non sembra convinta del suo ruolo.
Aridatece la sue chiappe al vento dello spot Martini o la femme fatale in versione golden di J'adore Dior.
L'esplorazione di un passato così torbido poteva essere un espediente cinematografico enorme, la possibilità di mettere in scena un tetro viaggio subacqueo a profondità abissali, un romanzo di deformazione, un puzzle dai tasselli ad incastro perfettamente inquietante, e invece tutto è così superficiale e fiacco, dannazione!
Dark Places - Nei luoghi oscuri è un thriller dalle corde allentate, che può piacere solo a chi preferisce i toni smorzati e non richiede a questo genere tensione e pressione costanti. Cioè a chi non sa cos'è un THRILLER.
A me il film di "Gone girl" era piaciuto fino a un certo punto, questo poi mi attirava solo per la presenza della Theron...
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