I Love Books: 105. Sembrava una felicità


Sembrava una felicità di Jenny Offill (titolo originale Dept. of Speculation) mi ha fatto venire in mente quei giochi che si trovano nelle riviste di enigmistica, quelli in cui si devono unire i puntini numerici per dare forma a ciò che sembra solo una sagoma puntinata.
Mi ha fatto venire in mente anche l'intimità dei diari segreti, la profondità frammentaria dei pensieri di Pessoa nel suo famoso libro, i versi fulminei della migliore poesia.

Quello che Sembrava una felicità sembra ad un primo sguardo fugace è una bozza, il progetto di un libro in fieri, una raccolta di annotazioni e suggestioni sciolte da sistemare e da far diventare trama compatta.

Solo che la trama classica (che, badate bene, c'è) rimane per tutto il libro in questo stato disorganico e destrutturato, in questa versione a sprazzi, come post-it attaccati alla mente dell'autrice e sparsi in ordine (apparentemente) casuale nel corpo fratturato della narrazione.

Il filo conduttore di Sembrava una felicità segue un percorso tutto suo, si prende pause di riflessione, si abbandona ad aneddoti, citazioni da autori latini, poeti, filosofi, notizie storiche e scientifiche, proverbi cinesi e buddisti, pensieri secchi e diretti che fanno sorridere, riflettere, commuovere.

Il risultato, a sorpresa, è una delle cose più belle e sorprendenti lette ultimamente.

Le istantanee verbali di Jenny Offil hanno a che fare con una storia ordinaria: una giovane donna con ambizioni letterarie (dice di voler diventare un "mostro d'arte") che non vuole sposarsi, il matrimonio, l'arrivo di una figlia, la crisi, il tradimento subito, il tentativo di ricostruzione.
La storia di una giovane vita femminile con tutte le sue correnti alternate di felicità, insoddisfazione, paura e certezze.
Sai che c'è di punk rock nel matrimonio? Niente. Sai che c'è di punk rock nel matrimonio? Tutto il vomito e la cacca e la pipì.
Il contenuto è sempreverde, la forma è assolutamente nuova e indipendente, fulminea e coinvolgente. Ha tutta l'urgenza del pensiero spontaneo e la bellezza breve della poesia, è carica di una sincerità spiazzante, è un dono di bellissime suggestioni personali, di idee originalissime e sagge.
Come stai? cosìspaventata
cosìspaventata cosìspaventata
cosìspaventata cosìspaventata
cosìspaventata cosìspaventata
cosìspaventata cosìspaventata...
Uno stream of consciousness se vogliamo, non uno di quelli autoreferenziali ed ermetici, ma uno di quelli in cui è possibile entrare e rispecchiarsi, in cui l'empatia è naturale, in cui la commozione flirta con l'ironia e l'autoironia, la semplicità del quotidiano con la saggezza, la nozione curiosa con l'intimità delle emozioni.

Ho praticamente sottolineato tutto il libro, non riuscivo a selezionare il meglio perché TUTTO il libro è il meglio. Ogni frase, ogni annotazione, anche la più concisa, mi ha insegnato qualcosa, di frivolo o di profondo, e mi ha resa felice.

La NN editore, nuovissima casa editrice indipendente milanese, è un nome da conoscere assolutamente e da tenere bene a mente; dopo aver letto Sembrava una felicità sono già al colmo della gratitudine nei suoi confronti e sono certa di aver trovato una nuova dispensatrice di perle rare e di scritti preziosi.

Sembrava una felicità letteraria già a partire dalla stilosissima copertina e lo è stata, ah se lo è stata!
Un esperimento mentale per gentile concessione degli stoici. Se sei stufo di tutto ciò che possiedi, immagina di averlo perso.

Commenti

  1. Aspettavo la tua recensione! :) Che stupenda rivelazione questo libro.

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  2. Il matrimonio non sembra poi così allettante! ;)

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  3. Chissà se potrebbe piacermi. Domani inizio La madonna dei mandarini sempre della stessa casa editrice.

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    1. Interessante anche questo, aspetto un tuo parere allora...
      Secondo me lo stile della Offill, per te che leggi molte cose fuori dal coro e indipendenti, potrebbe piacerti assai ;)

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