I Love Books: 41. Due


Potrei sintetizzare banalmente in un'unica frase il contenuto di questo libro dicendo: "Il matrimonio è la tomba dell'amore".

Ho sempre pensato che questo modo di dire dai toni macabri e ammazza-intenzione (se mai ne avessi una remota di sposarmi!) sia in parte vero, ma si tratta pur sempre di una definizione ironica e autoironica sul matrimonio e mi auguro con tutto il cuore che non sia davvero un cimitero la cosa a cui si dice "sì" quel giorno!

Ma meglio non divagare perché rischierei di scrivere un post infinito sul tema "amore e istituzione", perciò torniamo al libro...
Dopo aver letto quel capolavoro e quel trionfo di capacità narrativa che è stato per me Suite Francese, questo libro della Némirovsky mi ha un po' deluso.

L'ho trovato ansiogeno e dall'afflato depresso, quasi spietato nella sua incapacità di consolare il lettore; sicuramente non è un romanzo ipocrita e dal sentimentalismo facile e questo è un bene, un segno di modernità della scrittrice, ma è di una tristezza quasi paradossale.
E' davvero così rapido e senza scampo il processo di disamoramento e raffreddamento ormonale in una coppia sposata e con figli? E' vero che - per citare un'angosciante frase del libro- "Quando si è sposati, non ci si guarda più"?

L'intreccio segue l'evolversi, o meglio l'involversi, di una storia d'amore nel passaggio dalla gioventù all'età adulta e dalla passione febbrile dei primi incontri alla simil-repulsione post matrimoniale.
Gli anni sono quelli della Francia del primo dopoguerra, un periodo di rinascita e di ricerca di vitalità, passione e divertimento a tutti i costi.

Due è scritto molto bene, certe frasi dal respiro ampio e descrittivo sono perfette, raffinate nella forma.
Contiene delle verità inconfutabili sull'amore e sulle sue fasi e fa riflettere, ma mi è sembrato troppo estremo nel ridurre alla più totale piattezza la storia di una coppia sposata; mette quasi paura in questo senso!

Un romanzo interessante dal contenuto poco rassicurante; nulla a che vedere con Suite Francese che mi aveva infuso un senso di calore e bellezza.
 

Il legame coniugale è tanto più forte quanto più è forgiato sull'ipocrisia, sulle costrizioni. Due sposi, liberi l'uno verso l'altra, tolleranti, due sposi che non si rifugiassero nel silenzio e nella menzogna, potrebbero essere amanti, ottimi amici, compagni, ma smetterebbero di essere marito e moglie. Il matrimonio non ha bisogno di personaggi reali, ma dell'apparenza del camuffamento. (pag. 132)

Commenti

  1. NOn è vero niente.
    Se sposi il tuo grande amore è una vera figata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. in effetti i due protagonisti del romanzo si sposano, ma non sono l'uno il grande amore della vita dell'altro, credo dipenda anche da questo il loro inesorabile non amarsi più una volta sposati!

      Elimina
  2. Di suo ho letto "Come le mosche d'autunno" ma proprio non mi è piaciuto. Però sia questo, che ho scoperto con la tua recensione, che Suite francese mi ispirano!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come le mosche d'autunno non l'ho letto, invece volevo provare a leggere David Golder che pare sia molto bello...
      Tra Due e Suite francese ti consiglio assolutamente Suite francese, tutta un'altra cosa :)

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

I Love Books: 104. La macchia umana

I Love Books: 94. Le braci

Il mio parere su Il racconto dei racconti

I Love Books: 100. Padri e figli

Il mio parere su The Impossible

La Donna della Domenica: 4. Natalie Portman