I Love Books: 47. La campana di vetro




Con Sylvia Plath bisogna andarci piano, ha la capacità pazzesca di entrarti dentro l'umore e di pennellarlo di tonalità grigio-nere, di instillarti in corpo piccole gocce di nichilismo e depressione che debilitano il proprio (più o meno stabile) benessere fino a farlo sembrare stupido.

Le pagine che ha scritto sono cariche di amarezza, di noia esistenziale, di dolore; sono bellissime, ma ti fanno il cuore e lo stomaco a brandelli.

Ho letto La campana di vetro (The Bell Jar, 1963), suo unico romanzo, a circa tre mesi dalla lettura dei suoi Diari; ho aspettato di essere predisposta psicofisicamente e di avere i polmoni carichi d'aria buona, perché conoscevo già la destabilizzazione e il senso di asfissia a cui andavo incontro.
Ma ho desiderato tanto farlo, perché la curiosità che provo per questa donna e per le sue opere è qualcosa di simile all'attrazione, al magnetismo.

Devo dire che da un punto di vista strettamente letterario ho trovato il romanzo piuttosto mediocre, ho percepito come un senso di irrilevanza, di debolezza complessiva, di consistenza poco densa.
Lo stile è sempre piacevole, la Plath, da pregiata poetessa qual è, ha un'innata capacità di descrivere per comparazioni ed esempi metaforici che avevo già notato nei Diari e che mi piace tantissimo, ma il contenuto mi è sembrato scarno, frettoloso, dal carattere troppo episodico e poco approfondito, direi quasi antipatico nel tono e nella concessione che fa di sé.

Per questo, per quel che mi riguarda, La campana di vetro non è un romanzo di oggettiva qualità letteraria.
Ma se poi penso al vissuto di Sylvia e incrocio gli elementi autobiografici con quelli di finzione, allora ne viene fuori un manifesto di vita importantissimo, e il libro si carica di un valore umano enorme e commovente, diventa prezioso come una testimonianza, come un diario a cuore aperto.
E' questa la chiave di lettura giusta con cui aprirlo.

La giovane protagonista Esther, con le sue insicurezze legate alle scelte di vita da fare in tutti i campi, con la sua insofferenza verso l'imposizione sociale di ruoli e doveri, con le sue tendenze suicide, con il suo male di vivere che la stringe in una morsa, la soffoca sotto una campana di vetro, è Sylvia sotto mentite spoglie.
Se la si legge senza sapere nulla del vissuto della sua autrice, la si può trovare vile e inetta, un personaggio frustrante e troppo semplificato in uno stereotipo deprimente.
Se invece si pensa a Sylvia, ai suoi Diari, alle sue poesie - ed è inevitabile e automatico farlo- allora Esther prende vita e credibilità, genera empatia e trasporto emotivo e La campana di vetro diventa l'estensione in prosa di una vita vera, di un dolore autentico ed è qui che sta la sua enorme rilevanza.

"Per la persona che è sotto la campana di vetro, vuota, e che è bloccata là dentro come un bimbo morto, il mondo è in sé un brutto sogno".

"... E vidi me stessa seduta alla biforcazione dell’albero, che morivo di fame per non saper decidere quale fico cogliere".

Commenti

  1. Lessi alcune poesie di Sylvia Plath, ma, secondo me, sono urla isteriche, noiose senza alcun splendore estetico. Ha pure scritto un romanzo? O sei una poetessa (in questo caso scarsa) o sei un romanziere, salvo rare eccezioni, quando sei tutti e due come nel caso di Cunningham, McCarthy, tra gli altri.

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    1. urla isteriche ahahaah, povera Sylvietta!
      Ti dirò, io non sono una grande appassionata di poesia, mi piacciono troppo i romanzi, ma devo dire che le poesie di Sylvia, specialmente quelle della raccolta "Ariel" riescono a crearmi suggestioni e in qualche modo mi parlano, a differenza di altre poesie che di solito trovo o ermetiche o ridicole.
      Dopo aver letto il suo romanzo, sono ancora più convinta che Sylvia Plath sia stata essenzialmente una poetessa :)

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    2. Una poetessa, sì, ma scarsa ;)
      Ti consiglio di leggere quelle della Dickinson: posso assicurarti che quelle della Plath dopo non le tocchi più ;)

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    3. è vero, la Dickinson è bravissima, al liceo leggevo spesso i suoi versi e poi li ricopiavo sul diario; adesso è da tanto che non la leggo, ma ricordo ancora che era notevole!

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  2. letta in giovane età: ai tempi mi era piaciuta molto, adesso non lo so.

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    1. mi chiedo anch'io la stessa cosa, ma al contrario: mi sarebbe piaciuta se l'avessi letta in giovane età? :)

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  3. Io sento un legame sottile con Sylvia Plath. Una di quelle cose che capitano con alcune persone, quelle che si definiscono "sensazioni a pelle". Ho letto questo romanzo l'anno scorso e l'ho amato. Leggendolo, però, ho pensato che molto dipenda da chi ci si avvicina. E' vero, non è oggettivamente fantastico. Ed è anche vero che se accosti la vera Sylvia ad Esther allora lo apprezzi di più. Ma per amarlo proprio, probabilmente devi esserti sentito o sentirti come lei – l'autrice o il suo alter ego. Non vedo l'ora di leggere i suoi Diari, solo che aspetto il momento giusto perché so che saranno un'esperienza micidiale.

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    1. Cara Nice, sono perfettamente d'accordo con te! Se ci si sente o ci si è almeno una volta sentiti come Sylvia/Esther (e per noi donne sensibili è praticamente ovvio!), allora l'amore per le sue parole è totale e ci si sente in qualche modo capiti e partecipi.
      I Diari sono a tratti tetri e asfissianti ma bellissimi, fai bene ad aspettare di essere pronta a leggerli :)

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    2. ed eccoci alla plath!
      grande scoperta, letto le sue poesie molti anni fa ma questo libro solo recentemente. per ricollegarsi al tema dell'"attendere il momento giusto": è verissimo. i libri ci chiamano. e sanno attendere pazientemente. anche io trovo molte suggestioni davvero notevoli, nelle parole di questa donna così diversa da me e che petò comprendo e capisco, soprattutto in relazione all'epoca e alla società nella quale ha vissuto.

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    3. sono d'accordo su tutto pa!
      Sono sempre così contenta quando qualcuno mi dice di aver letto le sue opere, mi sento travolta dall'empatia :D
      Se non l'hai ancora fatto, ti consiglio anche la lettura dei Diari...sono struggenti!

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  4. Ciao Margherita, ho appena scoperto il tuo blog e mi sono unità ai tuoi lettori con GFC!
    V
    www.fashionriddles.com

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