La Donna della Domenica: 6. Il corpo delle donne


Diceva Anna Magnani al truccatore che prima del ciak stava per coprirle le rughe: "Lasciamele tutte, non me ne togliere nemmeno una, ci ho messo una vita a farmele!".

Così si dice al 12° minuto circa de "Il corpo delle donne" (2009) il documentario realizzato da Lorella Zanardo, Marco Malfi Chindemi e Cesare Cantù di cui si sta parlando da un po' di giorni, che indaga sull'attuale condizione della donna in televisione e al cinema, sulla veicolazione di immagini del femminile volgari, distorte, persino mostruose...25 minuti circa, una breve scossa che dovrebbe farci svegliare di colpo e spalancare gli occhi di fronte alla brutale demistificazione del femminile che stiamo vivendo silenziosamente e inesorabilmente.
La parte del documentario che mi ha colpito maggiormente è quella che riguarda l'uso del volto da parte delle donne di spettacolo di oggi: non più volti al naturale, biglietti da visita della propria anima e del proprio vissuto, pelle, difetti, imperfezioni, espressività, ma maschere deformi e standardizzate, incarnati levigati in modo surreale, tratti somatici quasi alieni, deformazioni grottesche che nascondono la vulnerabilità e la fragilità, che si usano come scudi di inattacabilità ma che quasi sempre confinano con la mostruosità.


Che fine hanno fatte le donne vere, genuine e coraggiose come Anna Magnani? I volti come quello di Maria Callas nella Medea di Pier Paolo Pasolini con tutta la sua struggente espressività? 



Dov'è andata a finire la bellezza spontanea delle occhiaie, delle rughe, dei nasi importanti, dei menti pronunciati? Perché In Italia non ci sono più donne che non hanno paura di mostrarsi così come sono senza giochi di prestigio e ritocchi magici, donne belle perché autentiche o splendidamente brutte? Perché ricorrere all'umiliazione di un viso di plastica privato a forza della sua personalità e unicità?
Perché l'uomo può invecchiare decorosamente e mostrare i segni del tempo senza vergogna e la donna deve invece gonfiarsi, farsi tirare, allungare, accorciare come un inanimato oggetto di gomma, un involucro senza alcun valore umano?
Dovremmo riflettere su questi interrogativi che oggi qualcuno può trovare scontati, detti e ridetti, fiato sprecato, e che invece mostrano ferite e disagi nazionali (e non solo) molto più profondi e gravi di quello che si possa pensare.
Il corpo delle donne è oggi umiliato come non mai. Ditemi se questo è qualcosa da prendere alla leggera!
Invito tutti, donne e uomini, a guardare o riguardare il documentario e a riflettere o, meglio ancora, a indignarsi:

Commenti

  1. E beh! C'è davvero da riflettere.
    "La bellezza non è altro che l'armonia dei difetti"!
    Ciao Marghe^^

    RispondiElimina
  2. La frase che citi è proprio azzeccata per questa situazione ed è verissima!
    Ciao Rossana :D

    RispondiElimina
  3. non se ne parla abbastanza, evidentemente, visto che ci sono donne che continuano a sottoporsi a terapie dolorose, devastanti, costosissime per cosa, poi? Per sembrare tutte uguali. Che tristezza. Anna Magnani era un'attrice vera. E non aveva bisogno di una maschera.

    RispondiElimina
  4. Bello che esistano ragazze che la pensano come te......ancora di più in questo particolare momento....Anna Magnani per sempre, ancora meglio di Sofia Loren, tra le due non c'è gara per me...
    Bello il tuo blog, anche io ho un blog, di cinema, se ti va dai un'occhiata
    ciao

    RispondiElimina
  5. Grazie!
    Anche per me Anna è insuperabile!
    Passerò subito a dare un'occhiata al tuo blog :D
    Ciao!

    RispondiElimina
  6. Ottima riflessione. Ho visto anch'io il documentario, e mi sembra giusto diffonderlo e farlo conoscere proprio adesso che ci stiamo avvicinando all' otto marzo. Purtroppo viviamo in un mondo 'falso', dominato dall'apparenza, dove tutto è 'virtuale' e prende vita solo se passa in tv. Non conta quello che c'è DIETRO i volti di quelle donne, l'importante è il COME appaiono e la mercificazione che ne viene fatta. Ci stavo pensando mentre vedevo 'The Social Network', il film di David Fincher: un ritratto agghiacciante della società contemporanea, dove le 'cose' che contano (amicizia, amore, affetti) sono relegati ad un click di mouse e dove NESSUNO riesce a distinguere la differenza tra vita vera e 'virtuale'. E le donne sono (purtroppo) le prime vittime di questa effimera 'realtà'.
    Complimenti per il blog, ci passerò più spesso.
    E se vuoi venire qualche volta sul mio... sarai la benvenuta!
    Un saluto.

    Sauro

    RispondiElimina
  7. Bella riflessione la tua Sauro, la condivido in pieno!
    Il fatto che sia un uomo a dire queste cose è molto bello e confortante e mi fa sperare in un cambiamento!
    Mi sono già iscritta al tuo blog e passerò volentieri a farti visita :D
    Ciao!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

I Love Books: 104. La macchia umana

I Love Books: 94. Le braci

Il mio parere su Il racconto dei racconti

I Love Books: 100. Padri e figli

Il mio parere su The Impossible

La Donna della Domenica: 4. Natalie Portman