WOODY ALLENamento: 2. Il dittatore dello stato libero di Bananas


Il dittatore dello stato libero di Bananas (Bananas, di Woody Allen, 1971) è il film più esotico di Woody Allen, quello dal clima più caldo e guerrigliero, uno dei meno cittadini e borghesi; una versione di Woody insolita ma divertentissima, con picchi di geniale comicità che hanno fatto storia.

Allen nel ruolo dell'anarchico che si improvvisa tale è un esilarante disastro, non ha minimamente il physique du role e proprio in virtù di questo paradosso risulta straordinariamente comico e pacchiano, un'inarrestabile macchinetta della risata.

Il protagonista, Fielding Mellish, è il tipico sfigatello imbranato alla Allen, fa il collaudatore di strani macchinari aziendali e si innamora di una fervente attivista (Louise Lasser, moglie e musa del primo Woody Allen) che lo lascia per motivi che nemmeno lei sa (epica la scena in cui lo molla tentando di dare una spiegazione "logica" alla sua decisione!). Dopo la cocente delusione amorosa, Fielding si ritroverà catapultato nel piccolo stato sudamericano di San Marcos, alle prese con colpi di stato, addestramenti militari, regimi dittatoriali e altre situazioni rivoluzionarie.

Il risultato è uno stracult, una commedia che non dà tregua allo spettatore e che gli impone la ditttaura della risata dal primo all'ultimo minuto, alla prima visione come alla centesima: impossibile sfuggire alla gaffes, alla gag, alle buffonate di Woody/Fielding, al loro ritmo inarrestabile e alla loro verve carica di intelligenza.

Molte sono i siparietti in pieno stile slapstick accompagnati solo dal commento sonoro e dalla movenze goffe di Woody/Fielding, che a volte sembra un Charlie Chaplin occhialuto, a volte un Fantozzi smilzo (!). Le scene divertenti sono davvero innumerevoli e coprono il film nella sua totalità: la mia preferita è quella in cui Fielding, alla domanda se è nervoso durante un'importante cena politica, dice di no ostentando nonchalance ma nel frattempo beve da un bicchiere frantumandolo letteralmente con i denti! Sono scossa da fremiti di risate ogni volta che vedo questa scena.

In tutto questo trionfo di grottesco non manca poi la sottile ironia sulle dittature latinoamericane di cui Allen si fa simpaticamente beffa, quell'iconografia fatta di giacche e berrettini verde militare, di lunghe barbe e di leader carismatici, di populismo spiccio che Woody sa mettere alla berlina con leggerezza.

Vi impongo di vederlo se non l'avete già fatto!


Commenti

  1. Margherita, vorrei saper recensire come te!

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  2. Mai film di Woody saprà essere tanto comico e divertente come questo! Un cult e un must da vedere!

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    1. decisamente si Lisa, uno degli evergreen di Woody, hai degli ottimi gusti ;)

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    2. lo amo. lo amo. lo amo. lo amo. lo amo. lo amo. lo amo. lo amo. lo amo. lo amo. lo amo.

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    3. ahahahahah pure io. pure io. pure io... :D

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  3. sei sul mio blog! e che bella foto!

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  4. Ciao, arrivo dal blog di pa! Mi piace qui!

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  5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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